Oggi è l'8 aprile. Un giorno che per un tifoso della Salernitana, ma per un appassionato di calcio in generale, non può essere come tutti gli altri.

Questo perché l'8 aprile 1955 nasceva a Roma Agostino Di Bartolomei. Superfluo ripercorrerne la carriera, dato che qualunque tifoso non può non conoscerla. Basta sottolineare due pietre miliari: lo Scudetto vinto con la Roma da Capitano nel 1983 e, per noi sostenitori granata, l'aver condotto in B la Bersagliera nel 1990, dopo 23 anni di assenza dalla cadetteria. Una promozione che si concretizzò il 27 maggio 1990, quando fu proprio Ago a realizzare il gol della vittoria a Brindisi che valse la B. Sette giorni dopo, lo 0-0 con il Taranto in un Vestuti gremito fino all'inverosimile, fu l'ultima recita agonistica di Di Bartolomei. Poi, quel 30 maggio 1994....

Ago fu lasciato colpevolmente solo dal mondo del calcio perché quest'ultimo stava virando verso un cambiamento che certo non poteva rappresentare i valori di Di Bartolomei. Un cambiamento fatto di un affarismo sfrenato e senza scrupoli a livello societario e del far prevalere l'aspetto fisico a quello tecnico sul campo.

Chissà che questo periodo di forzata pausa a causa del coronavirus, non faccia riflettere gli addetti ai lavori sulla necessità di tornare al calcio intriso dei sani valori che Ago sciorinava in campo e fuori. A tal proposito, qualche anno fa, suo figlio Luca raccolse gli appunti del padre e ne fece un libro, intitolato "Il Manuale del Calcio". Particolarmente apprezzato il "decalogo", 10 punti che Agostino Di Bartolomei lasciò ai posteri. Ecco, sarebbe davvero un segnale di grande intelligenza, se il calcio ripartisse da questi saggi 10 punti, che proponiamo di seguito.

1. Il calcio è un gioco di squadra. Nessuno può vincere una partita da solo. Il successo dipende in gran parte dall’unione e dall’impegno di tutti, anche delle riserve, che lottano per vincere aiutandosi l’un l’altro.
2. Impara le regole del calcio, soltanto conoscendole perfettamente potrai esprimere al meglio il tuo talento.
3. Sii leale con l’avversario. Non entrare mai in campo con l’intenzione di far male a qualcuno, i contrasti hanno l’unico scopo di decidere il possesso palla. Divertiti. Il calcio è allegria.
4. Abbi il massimo rispetto nei confronti dell’arbitro e dei guardalinee: ricorda che anche loro possono sbagliare in quanto non è facile amministrare una partita. Accetta sempre le loro decisioni senza interferire e inoltre non perderti in inutili discussioni.
5. Alimentati in modo equilibrato. Nutrirsi bene non significa mangiare troppo, ma con criterio e scegliendo cibi ad alto valore nutritivo.
6. Ricorda sempre che prima di essere un calciatore devi essere un atleta. La condizione fisica nel calcio è fondamentale. Consultati spesso con l’allenatore sul modo migliore di conseguire e mantenere la forma fisica.
7. Il grande capitale di un giocatore è il suo corpo. Abbine cura, concedendoti il riposo necessario per recuperare le energie spese quotidianamente.
8. Di ogni infortunio dovrai parlarne sia al massaggiatore che al medico della società, oltre che al tuo allenatore. Non nascondere nulla per quanto piccolo possa sembrarti l’inconveniente.
9. Dopo l’allenamento e a fine partita fai una doccia ristoratrice e asciugati bene. Abbi particolare cura nell’asciugare dita, piedi e capelli. Tratta i tuoi piedi esattamente come un pianista di professione cura le sue mani.
10. Ricordati che il calcio è semplicità.