Meno di quarantott'ore al debutto casalingo nella nuova stagione per la Salernitana. In uno scontro fratricida con la neo-promossa Reggina, il gruppo di Fabrizio Castori sarà chiamato all'impresa. Un ostacolo importante per una squadra costruita negli ultimi giorni che affronterà una formazione preparata e con grandi ambizioni al ritorno in cadetteria. A dar manforte ai calabresi è anche la situazione irreale attorno all'ambiente granata. Un clima rigido, di protesta e contestazione verso una proprietà poco limpida e tutt'altro che affezionata alla piazza.

Nel contempo, a generare ancor più freddezza, saranno gli spalti vuoti dello stadio Arechi. Un contesto mai vissuto in precedenza, all'esordio stagionale il fortino di via Allende ha sempre ruggito. Sia quando alla base c'era una vera programmazione, sia in tempi recenti e totalmente enigmatici per le rose messe in piedi in sede di mercato. Certo, il gelo nell'impianto è dovuto al diffondersi di un virus che sta attanagliando la Nazione da mesi. Tuttavia, anche gli organi preposti alla gestione della riapertura non hanno fornito indicazioni concrete per le società di Serie B.

E mentre a Benevento si apre il Vigorito almeno agli abbonati, a Salerno si vive una realtà incerta e ricca di incognite. Le divergenze tra la tifoseria e la dirigenza avrebbe sicuramente prodotto un'involuzione nei numeri degli spettatori. Ma siamo convinti che, una parte del pubblico, avrebbe comunque accantonato il dibattito, ingoiato un boccone amaro e ritornato a supportare la Bersagliera all'Arechi. Nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli attuati già negli stadi della vetrina primaria.

La riapertura resta ancora un'incognita. Almeno in Serie B. E la Salernitana, in attesa di aggiornamenti, spera di aver a disposizione il dodicesimo uomo per il match con la Reggina.