Un anno, trecentosessantacinque giorni, dodici mesi di Salernitana che ci hanno regalato tante emozioni, troppe, contrastanti, emozioni condite da una promozione in Serie A dopo ventitre anni dall'ultima comparsa, mentre si consumava una vicenda che tutt'ora ci tiene in costante apprensione, incollati dinanzi ai cellulari per cercare di ricevere la notizia tanto attesa, quella della cessione societaria. Domani scopriremo e avremo la chiarezza del quadro che ci attende nel 2022, ma facciamo un passo indietro.

Chi l'avrebbe mai detto, chi avrebbe mai scommesso sulla Salernitana di Fabrizio Castori. Una Serie B che guardava partecipare colossi del calibro di Monza e Lecce, sembrava già conoscere, nel cesto delle previsioni, le due principali contendenti alla promozione finale. Destino ha voluto che in un'atmosfera poco piacevole, caratterizzata dalla pandemia e dall'assenza sugli spalti dei tifosi, si concretizzasse una favola conquistata da un gruppo che si è spinto oltre i propri limiti, lottando su ogni pallone e in ogni partita. Tutti noi abbiamo impresse nelle nostre teste e nel nostro film preferito di ques'anno le immagini che vorremmo portare per sempre dentro di noi, in questa cavalcata storica: il sorpasso sul Venezia a qualche secondo dal termine da parte di Cedric Gondo e il calcio di rigore procurato e segnato da Gennaro Tutino contro il Pordenone, reti che hanno spianato la strada alla formazione di mister Fabrizio Castori fino all'ultima battaglia di Pescara.

Neanche il tempo di festeggiare, ma le cose non si mettono immediatamente bene. Il problema principale è sempre stata la multiproprietà, criticata negli anni dagli stessi tifosi della Salernitana, i quali hanno trovato voce soltanto nell'istante in cui il dramma è arrivato al nocciolo, colpendo anche la tranquillità di Gabriele Gravina, numero uno della Figc. La proprietà così deve lasciare Salerno, deve vendere la società e se non accadrà la squadra verrà subito estromessa dal campionato. Braccio di ferro continuo nelle sedi legali, con il Trust, i Trustee, proroghe e rinvii che tutti noi conosciamo e di certo non starò qui a riassumere, dato ormai il riscontro mediatico degli ultimi tempi. Ora, in data 30 dicembre possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo e comprendere, realizzare e focalizzare con razionalità quel che sarà del nostro futuro a partire dal primo gennaio.

I primi sei mesi di Serie A non sono di certo buoni. La Salernitana ha appena raccolto otto punti in diciotto partite (si aspetta Udinese-Salernitana rinviata causa Covid). La squadra ha accusato la situazione societaria nel corso delle gare affrontate, ma dobbiamo ammettere che sono stati commessi molti errori nella costruzione della rosa, la quale non può dichiararsi adeguata ad un campionato di massima serie.

Lasceremo il campo, lasceremo le sedi legali e le questioni societarie. La redazione di SalernoGranata.it si stringe attorno a tutta la tifoseria granata, augurandole un sereno anno nuovo. La redazione vuole aggiungere un augurio particolare alla Salernitana, sperando che la squadra della città di Salerno vivi un anno migliore rispetto a questo appena trascorso.