Si tratta di uno dei momenti più attesi da un calciatore professionista: l'esordio con la maglia della propria Nazionale. Un momento che pregusti da quando ricevi la tanto sospirata telefonata del selezionatore. E che assapori pienamente mano a mano che attraversi tutte le altre tappe di avvicinamento: il viaggio verso il centro sportivo, il primo allenamento con la tuta che ha impresso il simbolo della tua Federazione, la partitella con il fratino da titolare con il cuore in gola dopo che il c.t ti ha comunicato: “ok, domani tocca a te”. E le palpitazioni aumentano a dismisura all'arrivo allo stadio, al primo impatto “in borghese” con il terreno di gioco. Poi, il riscaldamento. E alla fine, rientri nello spogliatoio e finalmente la indossi, la indossi quella casacca che hai sognato fin da bambino. L'arbitro chiama. E' il momento. Ti schieri a centrocampo con i tuoi compagni e ti emozioni nell'ascoltare le note dell'inno della tua Nazione. Poi, però, l'emozione lascia giustamente spazio alla concentrazione. Si gioca, la partita ha inizio. E non sembri essere un debuttante, perché te la stai cavando proprio bene. Ma, proprio sul più bello, l'intoppo. Un guaio fisico ti riporta all'amara realtà, destandoti bruscamente dal sogno. Queste sono le sensazioni che avrà provato sulla propria pelle Andreas Karo. Il difensore della Salernitana aveva finalmente esordito con la maglia del suo Cipro ieri, nella sfida contro la Scozia, valevole per la 9/a giornata del girone I di qualificazione agli Europei 2020. Dopo 39 minuti in cui il centrale granata si era ben disimpegnato, ecco che la sfortuna ci ha messo il suo zampino. Infortunio dovuto a un colpo allo schiena e uscita del campo. Ora sia Ventura che i tifosi della Salernitana stanno giustamente in ansia per conoscere l'entità del problema. Un cruccio che è corretto porsi. Però oggi deve andare in secondo piano rispetto al disappunto che ha colpito Karo. Immaginiamo lo scoramento del cipriota, che sarebbe pure normale. Ma allo stesso tempo immaginiamo che questo sentimento abbia già lasciato spazio alla voglia di tornare a indossare la tanto agognata casacca della Nazionale a tutti i costi. E noi glielo auguriamo. Forza Andreas!