"Siccome è l'ultima conferenza, mi sembra piacevole creare una specie di riassunto del percorso che ci ha portato fino a qui a giocarci la salvezza a una giornata dalla fine. Questo 7% è stato fondamentale, noi vogliamo credere in questa percentuale. Sono state le prime parole del presidente Iervolino e del direttore Sabatini quando mi hanno contattato. A me son venuti i brividi, ho dovuto subito accettare. Successivamente è arrivata la prima partita e sono stato travolto dall'entusiasmo di questa gente, incredibile", esordisce così Davide Nicola, allenatore dei granata, alla vigilia del match contro l'Udinese, in programma domani alle ore 21 allo Stadio Arechi di Salerno. Una gara fondamentale, che potrebbe garantire la permanenza alla formazione campana in Serie A.

Sul percorso: "I ragazzi hanno fatto tanto per arrivare fin qui. In questo percorso è stato importante pensare che, mettendo questa forza e con l'aiuto della nostra gente, potessimo arrivare a giocarci tutto all'ultima partita. Io non so come finirà, ma noi crederemo in questo 7% al quale abbiamo sempre creduto e lo faremo fino alla fine. Abbiamo bisogno di voi, cari signori, abbiamo bisogno del vostro sostegno per catturare qualcosa di semplicemente bello".

"E' stato un percorso intenso, anzi, piacevolmente intenso. Prima di scendere in campo, il 12 aprile, avevamo dodici punti di svantaggio. Ora siamo qui, siamo addirittura sopra. Questa è una storia incredibile. Noi abbiamo l'identità di gioco, sappiamo cosa vogliamo fare e cosa vogliamo ottenere. Tramutiamo questo 7% in una moltiplicazione, prendiamo il nostro entusiasmo e moltiplichiamo. Dobbiamo creare i presupposti per affrontare questo ostacolo con grande serenità, insieme a tutti voi".

Come si affronta una gara del genere: "Per arrivare fin qui abbiamo dovuto affrontare dei rischi incredibili. Abbiamo dovuto affrontare il miglioramento di noi stessi, timori e ansie. Questa è la nostra partita, noi ci dobbiamo concentrare sulla nostra sfida e sui nostri obiettivi. Dobbiamo rappresentare noi stessi, ovviamente unita alla relazione che abbiamo legato tra di noi. Ci abbiamo creduto tutti, dalla società, agli addetti ai lavori, per passare dal nostro gruppo ai nostri tifosi. Noi abbiamo questa partita e dobbiamo giocarla con grande entusiasmo, possiamo dire la nostra. Punto".

"Questa settimana ho chiesto ai ragazzi di non avere assolutamente fretta. Noi dobbiamo arrivare alla partita preparati, avremo l'ultimo allenamento domattina e sarà altrettanto importante. Questo è il segreto di tutti noi, questa è la volontà che abbiamo".

Sulle assenze e sugli schemi: "L'unico che non ci sarà è Sepe, come sapete. Sarà presente Belec, che ha mostrato tantissimo e si è fatto trovare sempre pronto. Io mi fido di lui e mi fido di tutti i miei calciatori. Dobbiamo avere la consapevolezza di dimostrare tutte le componenti che ci hanno portato fino a questo punto. Futuro? Io penso alla partita di domani, non posso spiegare altro. Non sarei coerente, soprattutto con voi e con i ragazzi. Esiste una partita ed è quella di domani. Ultimo sforzo, rimaniamo concentrati sul qui e ora".

Sulla fatica: "Nessun cammino è più importante di un altro. Il percorso è la chiave. La voglia di credere e di voler raggiungere il percorso che abbiamo fatto. Io sono convinto che la mentalità viaggi parallelamente con le qualità mostrate in campo. Io credo che questa avventura abbia avuto un minimo comune denominatore: tutti noi. Non serve fare nulla di diverso, dobbiamo fare quello che stiamo e abbiamo costruito".

Sulle convocazioni di Ruggeri e Zortea e su cosa ha dato la gente di Salerno a Davide Nicola: "Io non devo togliermi nessun sassolino. Ho raccolto tutti i sassolini che le persone mi hanno portato qui. Mi ha gratificato vedere la nostra gente, in casa e fuori casa, venire a portare il loro contributo. Ecco perché domani è la partita di Salerno e della Salernitana, di tutta la Salerno sportiva. L'unione fa la forza, questo fa la differenza. Abbiamo lavorato tutti insieme signori, domani è l'ultimo capitolo".

"Ruggeri e Zortea devono essere gratificati per la convocazione in nazionale. Devono lavorare, questo è il primo step. Loro sanno, punto".

"L'ansia no, questo si combatte con la consapevolezza. Quanto lavoro abbiamo fatto per arrivare fin qui? Questa è la domanda giusta. Non si può arrivare all'ultimo capitolo con la definizione di ansia, noi dobbiamo dimostrare chi siamo. Noi non ci sentiamo separati dal contesto, i miei calciatori devono vivere la città e ci sentiamo una cosa sola con voi. I desideri della gente sono i nostri desideri, domani non giocheremo da soli. La Salernitana è della gente, noi siamo qui per la gente".

Sul futuro: "Per me il futuro non esiste, il tempo è relativo. Esiste il presente e nel presente riesco a vivere bene. Io penso solo alla partita di domani. Pensa un calciatore che porta il suo figlioletto a portare suo figlio a giocare ai giardinetti della città. Secondo voi quanto ci tiene un calciatore del genere a far felice la sua gente? Ho detto tutto".

Sul cammino e sulla tifoseria: "Nella vita non ci sono scorciatoie, tutto quello che si consegue lo si ottiene solo se si dimostra il massimo di se stessi. Ti gratifica in quanto persona, così come agli atleti. Non esistono scorciatoie, il massimo per ottenere il massimo. Non esiste altro. L'Udinese ha grandi abilità e ha fatto un campionato importante, ci dobbiamo far trovare pronti. Ha le capacità di variare il suo sistema di gioco, quello che conta è ciò che noi vogliamo fare".

"Questa tifoseria ha mostrato le sue qualità, io spero che domani loro possano essere felici. Sarei contentissimo per molte persone. Diamoci una mano tutti".