Nessuno si aspettava una Salernitana al primo posto a punteggio pieno a questo punto del campionato, ma neanche una squadra penultima con appena 3 punti e zero vittorie all'attivo. Ora fare la gara a chi ha più responsabilità non serve e non è costruttivo, tutt'al più si può e si deve rimediare, affinché la classifica dei granata cambi in positivo. Se Paulo Sousa già da fine luglio mostrava come la rosa della Salernitana si stesse indebolendo, se con i neo acquisti, Stewart, Ikwuemesi e Martegani ad esempio, la rotta non è cambiata, e se i “senatori” non riescono ad apportare quanto sperato, è evidente che c'è una responsabilità generale. A partire dalla presidenza, che ha affrontato con superficialità il calciomercato, passando per un DS che avrà anche scoperto Dia, tanto per dirne uno, ma che al 3 agosto ha acquistato solo Costil, senza considerare i 3 riscatti di Dia, Ochoa e Pirola, passando per un allenatore bravo, senza dubbio, però non seguito, così sembra, dai calciatori. Allora, per il bene della Salernitana, che il gruppo, tutti compresi, sì ricompatti, e che da dopo la sosta si remi uniti verso un'unica direzione. Al rientro ci sarà il Cagliari, ultimo in classifica: si preannuncia una sfida vietata ai deboli di cuore.