Un viaggio sulle ali dell'entusiasmo. In alto, come lo stacco aereo di Milan Djuric. Una salita in cielo e un colpo di testa vincente. La Salernitana espugna l'Armando Picchi e compie un balzo in avanti in classifica. Il successo è merito di Gian Piero Ventura. Nessuno può negarlo. Ma non è da sottovalutare il gruppo creatosi. Una squadra compatta, in armonia. E alla base c'è grande sintonia tra i calciatori. Unità d'intenti e obiettivi comuni per assumere un atteggiamento positivo e imporre un tono perentorio durante i novanta minuti. Ci sono i titolari, consolidati nell'undici del trainer ligure. E ci sono i gregari, pronti a subentrare ea non far mancare il contributo. Un chiaro segnale è da ricercare negli ingressi di Kalombo o nella prova individuale di Lopez a Livorno. Il club granata, d'altra parte, può contare anche su tre giovanissimi. Destinati ad altrettanti reparti differenti. Gli elogi estivi non si sono fatti attendere. Le parole al miele, Tuttavia, il pubblico salernitano non ha potuto apprezzarne le caratteristiche. Il primo nome in lista è quello di Pierluigi Pinto, preso in prestito con diritto di riscatto dalla Fiorentina. Si tratta di un centrale difensivo capace di destreggiarsi in varie posizioni della retroguardia. La formazione con la maglia gigliata è stata fondamentale, ma l'esperienza all'Arezzo gli ha consentito di maturare sul piano professionale. All'Arechi non ha ancora la possibilità di esprimersi. La chance, però, è dietro l'angolo: seguire le orme di Mantovani potrebbe rivelarsi la giusta soluzione. Il secondo profilo è quello di Patryk Dziczek. il polacco, acquistato dalla Lazio e girato alla Bersagliera, non è riuscito a strappare il posto ai titolari. Ventura, dall'alto della sua conoscenza in materia, gli sta concedendo del tempo per ambientarsi. L'esigenza della piazza e l'importanza della stagione sono fattori da tenere in considerazione. Per il mediano, i paragoni e l'etichette non sono venute meno. Il classico playmaker davanti alla difesa, abile nello spezzare il ritmo avversario e imporre il proprio gioco. Infine, l'ultima pedina è Cedric Gondo. Un attaccante non solo muscoli e fisico. Nel bagaglio dell'ivoriano c'è anche tanto lavoro per la squadra. Un talento in vetrina pronto a compiere il salto definitivo. E una realtà come quella campana può essere uno stimolo ulteriore per il ventiduenne. La parola chiave è occasione. I tre ragazzi aspettano con trepidazione l'opportunità più grande della loro carriera. Misurarsi in uno stadio rigoroso è il primo passo. Toccherà a Ventura stabilizzarne il momento.