Questa sera si disputa la sfida tra Ascoli e Salernitana. Per quanto riguarda l'ambiente bianconero, chiediamo lumi a Marco Finelli, direttore di Retesole (nella foto a corredo dell'intervista in compagnia del Presidente dell'Ascoli Massimo Pulcinelli), storica emittente locale di Roma ma tifosissimo del "Picchio".

Ciao Marco. Grazie per aver accettato di intervenire a SalernoGranata. Partiamo dalla tribolata panchina dell'Ascoli. Con l'arrivo di Dionigi, il valzer degli allenatori può considerarsi concluso?
Ciao. Spero proprio di sì. Considerando soprattutto l'impatto iniziale, credo che l'Ascoli abbia finalmente trovato il tecnico giusto, capace di restituire un po' di serenità all'ambiente e far registrare un netto cambio di passo. Dopo l'ottimo avvio di campionato, è davvero difficile spiegare perché la squadra adesso si trovi in piena zona playout, invischiata nella lotta salvezza. Ora serve una reazione immediata, e, onestamente, Dionigi mi sembra la persona giusta per tentare la risalita. Con lui in panchina i giocatori mi sono parsi più tranquilli e, sotto il profilo del gioco, i progressi nelle ultime tre partite sono stati evidenti.

Quanto ha influito/sta influendo questo continuo cambiare l'allenatore sulla stagione dell'Ascoli?
Tantissimo, basta guardare la classifica attuale e pensare che nella prima parte del campionato l'Ascoli è stato quasi sempre nella zona play off, obiettivo questo che, per l'organico allestito a inizio stagione dal patron Massimo Pulcinelli, era sicuramente alla portata della squadra. Purtroppo nel calcio, si sa, esistono le stagione sfortunate, e questa per l'Ascoli lo è stata. A volte, quando le cose vanno male è facile attribuire colpe agli allenatori, ma è evidente che poi non sempre è così.

Ti piace questo calcio in tempi di Covid-19? Cosa noti di diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati?
Assolutamente no, il calcio senza tifosi sugli spalti è uno spettacolo surreale, privo di emozioni. La lunga pausa, tra l'altro, ha falsato pesantemente i valori della stagione. Ci sono squadre che fanno davvero fatica a ritrovarsi. La ripresa post covid, a mio avviso, equivale all'avvio di un altro torneo, piuttosto frenetico, in cui si gioca a distanza di pochissimi giorni e tutte le squadre cercano prevalentemente di limitare i danni piuttosto che inseguire il bel gioco, anche perché le energie sono poche e il caldo si fa sentire.

Tornando ad Ascoli-Salernitana, cosa temi per questa partita?
Il fatto che nessuna delle due squadre potrà permettersi passi falsi. La classifica, almeno, dice questo. L'aspetto psicologico sarà importantissimo, mi aspetto una gara molto tesa: l'Ascoli non vince in casa dal 26 dicembre, ed è ancora a caccia del primo successo interno nel girone di ritorno. La Salernitana è reduce da quattro sconfitte esterne consecutive. Un ulteriore passo falso, seppur non decisivo, potrebbe complicare pesantemente i piani delle due società in questo ultimo scorcio di campionato, anche perché mancano appena sei giornate alla fine e il tempo per rimediare agli errori non c'è più. Fra l'altro è da rilevare che Ascoli e Salernitana avranno un finale di stagione difficilissimo, e pressoché analogo, dovendo giocare tre delle ultime cinque gare con Cittadella, Empoli e Pordenone, ovvero tre squadre in lizza per i play off. Quindi, nel bene o nel male, le prestazioni dell'Ascoli in questo finale di stagione, anche dopo la sfida di venerdì, saranno decisive pure per la Salernitana.

Quanto peserà avere uno Scamacca a mezzo servizio?
I ritmi frenetici della Serie B impongono soste forzate anche per giocatori determinanti come Scamacca, che fra l'altro non sta benissimo (ne ho parlato con la collega preparatissima Annarita Marini, che segue sempre gli allenamenti della squadra e non è possibile fare previsioni su un suo possibile impiego. Il punto di forza dell'Ascoli in questa stagione, comunque, è proprio l'attacco: dovesse mancare lui, sono certo che giocatori del calibro di Morosini, Ninkovic e Trotta sapranno comunque recitare la loro parte.

La Salernitana potrà farcela a centrare i playoff?
Assolutamente, l'obiettivo mi sembra alla portata. Per l'organico che ha, la Salernitana, a mio avviso, potrà anche recitare un ruolo di assoluto rilievo nella corsa per la promozione. Sicuramente non sarà un finale di stagione semplice, e per questo il tecnico Ventura dovrà essere particolarmente abile a dosare bene tutte le energie. Per avere più chances sarà importantissimo entrare nella griglia play off più in alto possibile.

E, se dovesse farcela, sarà veramente "libera" di competere? Cioè, Lotito potrebbe voler mettere la FIGC dinanzi al fatto compiuto e vedere che succede?
Le norme organizzative interne Federali (NOIF) lasciano poco spazio a interpretazioni: Lotito, in caso di eventuale promozione, sarà costretto a cedere il club entro 30 giorni per evitare abusi di posizione dominante, non potendo essere presidente e proprietario di due club che militano nella massima serie. Tuttavia, l'esperienza ci insegna che il vulcanico presidente non è nuovo a prese di posizioni forti o a colpi di scena, quindi... vedremo.