Non tutto ciò che era stato fatto in passato, al netto degli evidenti errori, ammessi anche dal diretto interessato, era da buttare.

Il 3-5-2 tanto vituperato quale offesa al calcio giocato, di fatto, si è tramutato in un boomerang, ogni qualvolta la Salernitana ha voluto affrontare, con gli uomini fuori ruolo, gli avversari, in continua fase di rodaggio, accettando la sfida dell'uno contro uno.

E' andata male con il Sassuolo (vedasi i cambi nella ripresa), con il Bologna al netto degli errori divisi tra decisioni arbitrali ed il Var.

Con il ritorno al 3-5-2 di "colantoniana" memoria, di fatto, la Salernitana in due partite ha ritrovato il goal con continuità ed un miglior assetto difensivo grazie alla capacità della squadra, di abbassarsi e difendere di reparto per aiutare i singoli non ancora in perfette condizioni.

Il caso più eclatante è stato proprio quello di Federico Fazio che, etichettato come azzardo quale braccio di sinistra, complice le recenti non prestazioni, riproposto nel ruolo, grazie alle maggiori coperture di un centrocampo in grado di abbinare qualità e qualità, è riuscito a far prevalere il fisico, i centimetri e l'esperienza.

Già perchè soltanto dopo un mese, Bohinen è riuscito ad ottenere la maglia da titolare, consentendo ad Ederson e Lassana Coluibaly di poter esplicare tutta la propria forza negli inserimenti senza palla, in precedenza, assunti a scorribande inutili nelle praterie degli avversari.

Ed allora, il ritorno al passato, con uomini di maggiore qualità, ha costituito e dovrà costiturie un punto di ripartenza su cui ricostrurie la risalita sulla scorta della scelte degli uomini migliori e maggiormente in forma.

Creato l'assetto, senza ulteriori stravolgimenti, ora sarà possibile catapultare le scelte sulla scorta della miglior condizione psico fisica degli interpreti.

Ed allora, è proprio il caso di dire: meglio tardi che mai....