Tramite una diretta Instagram, il portiere della Salernitana Alessandro Micai ha risposto ad alcune domande dei tifosi. Sulla quarantena:"Ogni giorno faccio degli esercizi. Ho approfittato per riprendere qualche libro che avevo ripromesso di leggere. Guardo documentari e analizzo le partite di questa stagione per vedere dove migliorarmi. " Come ha deciso di fare il portiere:"Da piccoli si è attratti da una rovesciata, da un gol, ma io ero attratto dalla bellezza dei guanti, dai super interventi. Io ero attratto dal portiere. Da piccolo avrei voluto anche giocare attaccante ma avendo avuto papà e zio portieri mi hanno indotto ad ammirare di più la grande parata rispetto al gol ed è per questo che ho deciso di fare il portiere." Su cosa prova quando scende in campo:" Credo che la partita è l'esame della settimana. Il mister è molto bravo in questo perchè in sette giorni di allenamento tocca tutti i punti dell'altra squadra. " Il ricordo più bello di Salerno:" Salerno è il mio presente, ma se questa domanda mi venisse fatta in futuro vorrei rispondere dicendo la promozione in massima serie." Cosa gli piace di Salerno:"Di Salerno mi piace tutto. Dalla città alla gente. Quest'anno mi sono ambientato alla grande grazie all'affetto della gente." Quale partita ricordi in positivo e quale in negativo:" Quella in negativo con il Benevento, quel famoso autogol. In positivo quella con il Venezia ai playout ed anche il debutto all'Arechi contro il Palermo davanti a 20.000 persone." Se ha mai pensato di finire la carriera a Salerno:"Nel calcio non si può mai sapere, il mercato è imprevedibile. Una cosa è certa, mi piacerebbe lasciare un segno importante a Salerno e diventare un uomo simbolo, magari da capitano e magari in Serie A." Cosa trasmette la maglia granata:" È una maglia prestigiosa per la categoria, per quanto calore ci sia dietro questi colori. È una maglia alla quale tutti i calciatori dovrebbero ambire, già semplicemente per la passione che si respira nelle strade." Micai continua dicendo:" Sono venuto a giocare a Salerno anche da avversario e devo dire che l'Arechi è impressionante, soprattutto per i portieri. Se fosse pieno ogni domenica è come se giocassimo 12 contro 11." Sul perchè della numero 12 come maglia:"In Serie B ho debuttato con questo numero perchè davanti a me avevo due portieri di spessore e quindi ero obbligato. Potendo scegliere avrei preso la numero 1, ma da quel giorno ho deciso di portare davanti la numero 12." Sul suo idolo:" Gianluigi Buffon. Dobbiamo sostenere i portieri italiani." Sul più simpatico della squadra:"Sono tutti simpatici. Abbiamo creato un gran bel gruppo e spero si torni a giocare al più presto per raggiungere i nostri obiettivi."