L'editoriale; da oggi o si cambia spartito o si cambia società
Troppi gli errori della gestione Iervolino, occorre una svolta radicale

Ieri sera si è consumata, come da due anni a questa parte, l'ennesima tragedia “sportiva” perpetrata ai danni della Salernitana. Danneggiata due volte, sia dalla decisione della Lega, sia dall'atteggiamento dei calciatori in campo che, nonostante gli appelli dela vigilia, non hanno dimostrato assolutamente nulla sul campo, anzi hanno ancora di più esasperato gli animi dei tifosi presenti ieri sugli spalti dell'Arechi.
La Salernitana, diciamolo chiaramente, ha meritato di retrocedere, al di là di cosa accadrà nelle aule dei tribunali, poiché questa squadra è figli i una gestione scellerata, da due anni a questa parte, di una società che credeva che investire su calciatori generici, equivalesse ad investire come in società private.
Il calcio non s'inventa, il calcio è programmazione, il calcio è scelta di uomini che masticano questo sport da anni e che possono seriamente dare una mano a far si che questo club non si esponga a figure barbine. Uomini di calcio occorrono e non uomini di mondo, tanto per usare una frase cara ahimé, a questa società.
La Salernitana adesso è in Lega Pro ed è da li che dovrà ripartire, salvo stravolgimenti in sede di ricorsi (a cui poco credo), ed è adesso “dovere” di questa società far si che, dopo due anni di “non gioco”, di umiliazioni, di delusioni e sorattutto di due amarissime retrocessioni, si svegli.
Danilo Iervolino si faccia sentire in primis con i tifosi, ed esponga chiaramente il suo programma, per una prontissima risalita in serie B, perché adesso ha il dovere morale di riportarci dove ci ha preso altrimenti, se non se la sente più, passi la mano senza indugio, poiché non sarebbe tollerabile un altro anno come gli ultimi due, soprattutto vedere tanto lassismo in seno a questa società.