Nel giorno di Salernitana-Pordenone, chiediamo lumi riguardo l'ambiente friulano al collega Giuseppe Palomba. Sì, il nome trapela una chiara origine campana (di Pompei, per la precisione), ma Palomba da 15 anni vive a Pordenone e si è affermato nell'ambiente giornalistico sportivo della città friulana ed è attualmente Direttore Responsabile di TuttoPordenone.com, nonchè conduttore di "Sport Nordest" di Telepordenone e di "Pordenone Sport" di Udinews Tv. Ciao Giuseppe. Che Pordenone ti aspetti di vedere quest'oggi a Salerno? Ciao. Mi aspetto il solito Pordenone, quello capace di stupire non solo noi del territorio ma tutta Italia. Certo, giocare in una piazza importante, in uno stadio di blasone come l'Arechi e con una tifoseria importante come quella granata non sarà facile. La Salernitana inoltre è stata costruita con obiettivi ben diversi dai Ramarri che sono una matricola e devono continuare questo percorso ragionando da matricola ossia ottenendo quanto prima i 40/42 punti equivalenti alla salvezza e poi si potrà pensare alla grande. Ho fiducia nella squadra ma credo sia una trasferta impegnativa e difficile, ci vorrà una grande prestazione per portare via punti da Salerno... Ti aspettavi questo campionato da parte dei Ramarri o neanche il più ottimista dei tifosi neroverdi avrebbe potuto ipotizzare di arrivare a Santo Stefano secondi in classifica con un vantaggio di 5 punti sulle terze? Sinceramente no. Quello che posso dire è che vedo una società in continua crescita che ha saputo assemblare un roster importante che ben poteva figurare quest'anno ma non avrei mai pensato di vederlo secondo da 4 turni consecutivi. Vederli giocare è un piacere e credo che la classifica attuale rispecchi i valori espressi in campo dai neroverdi. Quanto può durare e dove può arrivare questa squadra non lo so, non credo al secondo posto ma sarei veramente contento di essere smentito... Quanto c'è di Tesser in questo campionato del Pordenone? Il mister ed il suo staff, sono sicuramente il valore aggiunto a questo zoccolo duro formato da giocatori ereditati dal biennio Tedino che per due volte ha sfiorato la promozione in serie B. Tesser ha portato professionalità e mentalità e con pochi e mirati innesti coadiuvati dal direttore Matteo Lovisa (vedi Camporese, Pobega, Almici, Chiaretti e Strizzolo) e con il duro lavoro i risultati stanno arrivando. Come si vive a Pordenone quello che è attualmente il momento più importante della storia del club? Pesa l'esilio forzato a Udine? Purtroppo a Pordenone non c'è cultura calcistica come a Salerno o come in altre piazze. La Società lavora in questo senso, gli attuali risultati possono aiutare ma il dato di fatto è che solo oggi si respira calcio importante in città e con il tempo sono sicuro che come è cresciuta la società, come siamo cresciuti noi addetti ai lavori, crescerà anche la cultura calcistica ed aumenteranno gli appassionati dei colori neroverdi. Il Pordenone, nella classifica degli spettatori della Serie BKT, purtroppo è al penultimo posto nonostante abbia raddoppiato gli spettatori della passata stagione che li ha visti trionfare in Serie C. La media è di circa 3mila presenze e l'obiettivo della Società è puntare ai 5mila. Mi auguro che nell'ultima partita casalinga del girone di andata contro la Cremonese, considerata la classifica attuale dei neroverdi, il bel gioco che esprime la squadra e l'avversario di spessore alla Dacia Arena, si possa verificare finalmente questo dato. C'è un singolo che sta spiccando nella rosa neroverde o è il gruppo a fare la differenza? Il gruppo è la forza di questa squadra. Non ci sono prime donne ma tutti ragazzi con qualità morali importanti e che offrono il massimo della disponibilità a mister Tesser che ne esalta poi le qualità calcistiche. Che Salernitana è attesa a Pordenone? Come è giudicata la formazione granata nell'ambiente neroverde? La Salernitana fa paura a tutti non solo all'ambiente neroverde. Credo che l'attuale classifica non rispecchi il valore reale della rosa granata. Sono sicuro che nel girone di ritorno saprà risalire la classifica e perchè no trovare un posto nelle prime 8 e giocarsi poi i play-off. Quale è ora l'obiettivo finale del Pordenone? Ripeto, il Pordenone è una matricola e deve pensare da matricola. La salvezza è e deve essere l'obiettivo primario.
Un giocatore potenzialmente decisivo su ambo i fronti.
Considerato il momento attuale di forma di entrambi credo Kiyine per i granata e Strizzolo per i neroverdi.