Fabiani a Telecolore: "Non solo individualità nella vittoria, non ho gradito le parole di Cerci. Sul mercato..."
La Salernitana annichilisce il Pordenone nella sfida valida per il diciottesimo turno del campionato di Serie B. Vittoria schiacciante, un poker a coronamento di una prestazione straordinaria. E il direttore sportivo Angelo Fabiani, intercettato dai microfoni di Telecolore, ha dichiarato: “Credo che chi ha visto la partita e mastica un po’ di calcio si sia reso conto che il Pordenone si appoggia molto sull’errore dell’avversario per le ripartenze, la Salernitana costruisce dalle fondamenta. La differenza è tutta qua, il calcio ognuno lo vede come meglio crede. A me non sembra che la Salernitana abbia vinto da un punto di vista delle individualità nonostante abbia ottimi elementi”.
Sul processo di crescita: “Si può parlare di calcio e di pallone. Se parliamo di calcio, dobbiamo dire che anche quando non abbiamo ottenuto punti, la squadra si è espressa bene. Purtroppo gli episodi ti hanno condannato oltremisura. Non parlerei di svolta, si sta crescendo piano piano. È una squadra giovane, la seconda della B. Dobbiamo vivere di giornata in giornata, come stiamo facendo. Ci sono stati periodi brutti, a novembre come capita tutti gli anni e nessuno riesce a darsi una spiegazione. Mi auguro che sia finito quel periodo e che la dea bendata ci dia una mano, come accaduto oggi in occasione del palo del Pordenone”.
Sui cori e le contestazioni: “Sono dispiaciuto per quanto riguarda i cori nei confronti della proprietà, Lotito è uno degli azionisti assieme a Mezzaroma. I cori nei miei confronti li prendo come stimolo in più per fare bene. Mi farebbe dispiacere l’indifferenza. Questa non c’è, i cori sono messaggi per fare sempre meglio e rinforzarci. Lo vedo come un atteggiamento estremamente positivo”.
Sul periodo di novembre e sul conservare calciatori dell’anno precedente: “Non c’è un’altra spiegazione. Ricordo in questi 5 anni che novembre è un periodo particolare. Non vorrei che questi giocatori arrivino spensierati e allegri e alle prime difficoltà vadano in crisi per poi riprendersi durante l’anno o nell’anno successivo. Lo zoccolo duro gioca con tranquillità diversa. È nell’aria, bisogna saperlo interpretare. A me dà fastidio l’indifferenza, quando ti mandano a quel paese lo prendo come incitamento e critica costruttiva”.
Sulle parole di Lotito: “Non è un problema se ce l’avesse con me. Io lavoro, posso anche sbagliare. Non è questo il problema. Quando abbiamo chiesto Giannetti, Lotito ci ha accontentati. Quando abbiamo chiesto di Kiyine e Patryk e via dicendo. Gli azionisti più di darti il via non possono fare. Poi i ragazzi, magari, stentano un attimo e in altre circostanze meritavano la vittoria. Serve equilibrio, fortunatamente Ventura riesce a gestire questi equilibri precari. Rompere il giocattolo ci vuole poco. Quando Colantuono diede le dimissione, ci furono difficoltà per ritrovare il bandolo della matassa”.
Sui rinforzi: “Abbiamo parlato, bisogna fare delle analisi approfondite. Bisogna capire dove operare, vediamo dove intervenire. È difficile trovare giocatori di qualità. Eccezion fatta per Iemmello, non ci sono punte che stanno facendo la differenza”.
Sulla zona offensiva: “Il problema non è il reparto avanzato, bisogna analizzare in maniera approfondita. Possono arrivare anche più elementi a patto che facciano alzare il tasso tecnico”.
Su Cerci: “Sapevamo perfettamente le condizioni in cui stava dopo anni di pausa. Non è ancora in grado di esprimersi. Non ho gradito la sua uscita su Instagram, questo è un fatto di società che valuteremo in separata sede. La sua permanenza alla Salernitana? Le vie del Signore sono infinite”.