Il 30 giugno scade il contratto per il ds MArco Valentini con la salernitana, ma nonostante tutto non le manda a dire. In una intervista sfogo, l'ormai ex s parla così, sulle pagine del quotidiano “La Città”;

“Mi sento preso in giro. Di fronte all’evidenza non vengono date risposte. Ora serve ridare un intervento esterno forte, di autorità competenti, altrimenti questo calcio non si ripulirà mai”.

“Ho sentito telefonicamente Iervolino martedì, mi ha ringraziato per il lavoro fatto. Con la salvezza avevamo un accordo per continuare insieme, stavamo pianificando già il mercato e la prossima stagione. Ora è normale che ci sia voglia di cambiare. Non condivido ma ne prendo atto. Le loro parole non erano riferite a me ma credo a chi c’era prima, anche per quello che mi hanno detto”. Il dirigente è tornato sul caos playout e sull’arbitraggio di Doveri nel match di ritorno con la Samp: “C’è il finale che brucia per come è arrivato, per lo schifo che abbiamo incassato. Per alcuni tifosi sono alibi. Non dobbiamo nasconderci. Il mese di sospensione ci ha azzerato le certezze. Prima della sfida con il Frosinone eravamo in una parabola ascendente mentre il resto arrancava. Quello stop ha permesso alla Sampdoria di rinascere mentre noi siamo arrivati stanchi, non convinti come eravamo dopo Cittadella, meno agguerriti dei nostri avversari. E poi all’Arechi ci hanno impedito anche di avvicinarci all’area della Samp. Vorrei sapere che senso ha il Var se non si vede l’episodio di Soriano, se non si penalizza il fallo di mano di Meulensteen. A fine partita ha anche confessato che si aspettava l’annullamento del gol perché sapeva di aver realizzato un’infrazione. Questo ha alimentato la rabbia. Ti dirò, ho anche sbagliato… All’intervallo i calciatori non volevano rientrare in campo perché si sono sentiti presi in giro. Volevano lanciare un segnale forte. Io e mister Marino li abbiamo convinti a disputare il secondo tempo perché c’erano ancora 45 minuti. Ci credevo fortemente”.