Primo atto dello spareggio playout amaro per la Salernitana, che esce sconfitta dal Ferraris con un pesante 2-0 contro la Sampdoria. Un verdetto duro, ma non definitivo, perché tutto si deciderà venerdì all’Arechi, in un ritorno che ha il sapore della sfida decisiva per la salvezza.

Pasquale Marino, tecnico dei granata, non nasconde la delusione per il risultato maturato nella gara d’andata, ma guarda avanti con convinzione: “Abbiamo sofferto il loro approccio più aggressivo, soprattutto nel primo tempo, ma nella ripresa ho visto segnali di risveglio. Mi ha fatto arrabbiare il secondo gol, arrivato da una punizione assegnata a loro quando invece era nostra. È un peccato, perché in quel momento la gara era in equilibrio”, ha dichiarato ai microfoni di Lira Tv.

L’allenatore della Salernitana ha poi aggiunto: “Siamo rimasti troppo fermi in questi giorni e lo abbiamo pagato. Allenarsi senza la pressione agonistica è sempre complicato. Loro avevano il pubblico dalla loro parte e ne hanno tratto forza. Ma noi venerdì saremo spinti dalla nostra gente, e potremo ribaltare tutto. Non possiamo permetterci di mollare. Loro hanno fatto due gol? Possiamo farli anche noi”.

Nella conferenza stampa post-partita, Marino ha analizzato in profondità la prestazione dei suoi: “Nel primo tempo abbiamo sbagliato tutto: troppi palloni persi in uscita, troppe scelte sbagliate. L’aspetto mentale ha fatto la differenza, loro sono entrati in campo con più fame, più rabbia. Nella ripresa abbiamo avuto più ordine e nel finale potevamo anche accorciare le distanze. Ma non siamo stati concreti negli ultimi metri”.

Tra i singoli, l’allenatore ha sottolineato la prova di Tongya, tra i migliori in campo, mentre ha spiegato che “Verde ha giocato nonostante un virus intestinale, ha fatto il possibile, ma non stava bene fisicamente”. Nessun alibi però, solo consapevolezza di quanto sarà necessario fare venerdì: “Abbiamo discusso nello spogliatoio, tutti i ragazzi hanno capito che dobbiamo cambiare atteggiamento. Serve più coraggio, più intensità, più cattiveria sotto porta. È l’ultima occasione e dobbiamo dare tutto fino all’ultima goccia di sudore”.

Marino ha poi voluto rassicurare i tifosi granata: “Non lancio appelli, perché so che venerdì saranno con noi. Iervolino è stato vicino alla squadra, ci ha incoraggiati. Ora tocca a noi dare una risposta sul campo”.

Con un piede nel baratro, ma con la determinazione di chi sa che la storia può ancora cambiare, la Salernitana si prepara a vivere novanta minuti di fuoco all’Arechi. Ribaltare il 2-0 significherebbe salvezza. Fallire significherebbe Lega Pro. E Marino, nonostante il rammarico, crede ancora nella rimonta.