Il desiderio di tornare all'Arechi. È il sentimento che prevale a Salerno in questi giorni. Il lungo stop dei campionati è stato nostalgico. L'ambiente è in fermento, l'avvio stagionale della Salernitana ha accentuato i sogni e le ambizioni della piazza. La mano di Gian Piero Ventura inizia ad essere evidente. A ciò si aggiunge l'affiatamento e lo spirito di rivalsa del gruppo. Un organico rivoluzionato rispetto alla scorsa annata ha assolutamente disposto ad invertire l'andamento. E le prime uscite sotto la gestione del mister ligure hanno galvanizzato l'intera provincia e hanno riacceso quell'entusiasmo sopito nel recente periodo. Il Benevento può essere uno step fondamentale nel percorso dei granata. Con un successo, la Bersagliera si proietterebbe in testa alla classifica a punteggio pieno dopo appena tre partite. L'impegno contro i sanniti, però, rappresenta il banco di prova di Alessandro Micai. Il portiere, protagonista di prestazioni non esaltanti durante lo scorso torneo, ha tanta voglia di riscatto. Per redimersi dalle performance negative e tornare ad essere l'estremo difensore a Bari. Quel guardiano silenzioso, esplosivo tra i pali, abile nelle prese alte in area di rigore ed essenziale nella costruzione dell'azione dalle retrovie. Quel leader carismatico, capace di governare la linea difensiva. Quell'uomo-spogliatoio, pronto a sudare la casacca d'appartenenza. Il punto più basso della carriera del numero uno è stato raggiunto a febbraio. Nel derby di ritorno terminato col punteggio di 0-1 in favore dei giallorossi. Un'uscita sbagliata sul cross di Insigne, il pugno destro non preciso e la sfera che finisce in rete. Poi i fischi, la contestazione e la diserzione. Un infortunio che si è rivelato determinante nel cammino del giocatore e della Salernitana. Lunedì si punta alla svolta. I guantini di Micai tornare ad essere risolutivi.