La sfida d'alta quota di ieri tra Longobarda Salerno e Guido Cuore di Rocca, valida per la 21° giornata del campionato di Seconda Categorie Girone G, è stata l'occasione per scolpire un momento davvero emozionante e toccante. Gli ospiti ed i padroni di casa si sono scambiati le loro divise da gioco per rimarcare la condivisione ormai da anni dei valori sani dello sport; la divisa dei rocchesi recitava la frase "chi ha spirito sportivo vince senza competere", quella dei biancorossi invece, caratterizzata da un cuore e dal nome "Guido", ha voluto omaggiare tutta la comunità rocchese, gli amici e la famiglia del povero Guido Raspantini, ragazzo scomparso nel 2013 a soli 20 anni durante una partita di calcetto per un malore improvviso. A rendere il tutto ancora più coinvolgente è stato il fatto che a ricevere la maglia dei salernitani sia stato Roberto Raspantini, allenatore del Guido Cuore di Rocca e papà di Guido. Il calcio di periferia è capace di sorprendere; il calcio minore a volte non è poi così tanto minore.