Il Trust perfetto che diventa imperfetto: addirittura con effetto boomerang a danno dei propri interessi economici.

Proprio così: alcuni dati relativi all'operazione brillantemente condotta in porto, last minute dall'imprenditore Iervolino, inducono a pensare che la Salernitana sia stata davvero un affare per l'imprenditore di Palma Campania.

Resta, pertanto, irrisolto l'interrogativo di fondo in base al quale ci si chiede il perchè l'imprenditore romano si sia affidato al Trust per cederla ad un prezzo inferiore rispetto a quanto avrebbe potuto ottenere in corso d'opera durante la promozione della Salernitana in massima serie ed a seguito del 10 Maggio quando la stessa fu conclamata dal rettangolo verde.

Che il trust si sia rivelato un'arma a doppio taglio ai danni di Lotito, sembra (condizionale è d'obbligo) essere evidenziato dalle cifre di acquisizione della società di capitali da parte di Iervolino e dalla situazione economica rilevata dallo stesso.

Per meglio intendersi: a netto di una somma d'acquisto pari a 10 milioni di euro, ammortizzabili a fine campionato, in caso di retrocessione, per effetto del contributo rappresentato dal famoso "paracadute", Iervolino allo stato attuale, ha già da beneficiare  dei crediti rientranti negli assett e nelle disponibilità del patrimonio sociale di una società di capitali(vedasi incassi al botteghino, credito di 12 milioni verso la Lazio, sponsorizzazioni e diritti televisivi)

Ebbene, per comprendere la situazione in essere, basta soffermarsi sulla fattispecie che il residuo dei crediti derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, sia a disposizione del nuovo (futuro proprietario), essendo versati direttamente sul conto corrente dell'U.S. Salernitana e confluenti, dunque, nel patrimonio della società di capitali.

Ed ancora, i 12 milioni circa di credito da iscrivere nel prossimo bilancio per la cessione di alcuni giocatori alla lazio, seppur legati alle presenze di alcuni di essi ed erogabili in trance, sono ugualmente da iscriversi a bilancio alla voce attivo.

Dulcis in fundo, rientrano a disposizione del nuovo proprietario e non dei disponenti, gli incassi faraonici derivanti dal botteghino, di fatto, apposti sul conto corrente della società di capitali U.S. Salermitana1919 non certo su quello personale dei disponenti Lotito e Mezzaroma.

Restano nel passivo le somme del riscatto per M. Coulibaly e Simy per effetto del riscatto obbligatorio che scatta al momento del conseguimento del primo punto da parte della Salernitana nel girone di ritorno.

Di fatto, al netto del prossimo bilancio definitivo che sarà approvato prima della stipula del contratto di acquisto con il quale Iervolino sarà investito, ufficialmente della carica, in forza dei crediti provenienti dalla passata gestione, l'operazione di acquisto della Salernitana (per il solo prezzo di acquisto) sarà ammortizzata con i prossimi tre mesi di gestione in cui Iervolino rientrerà a tutti gli effetti nelle spese sostenute.

Pertanto, al netto poi dei liquidi apposti o da apporre sul calciomercato, la Salernitana, addirittura, potrebbe figurare quale una delle poche formazioni di serie A a poter avere a disposizione investimenti da predisporre in funzione della campagna rafforzamenti del prossimo mese di Gennaio.

Insomma la Salernitana per crediti ereditati dalla precedente gestione, da elargire ancora ed in caso di  eventuale paracadute per effetto della retrocessione, rappresenta nel lungo- medio periodo, un acquisto a zero euro proprio per effetto del trust voluto insistentemente dallo stesso Lotito.Quello stesso che, di fatto, ha condotto l'imprenditore romano a cedere una società foriera di crediti futuri ad un prezzo ridotto ma obbligato per le contingenze dei risulti del campo, perdendoci, incredibilmente e, di fatto, finendo per regalare la stessa.

Ed allora, la domanda nasce spontanea ed è quella delle cento pistole:possiible che Lotito, per una volta, da imprenditore, abbia posto in essere l'operazione trust  in grado di privarlo  di un bene ad una somma irrisoria?

Che fine ha fatto il desiderio manifestato da Lotito di preservare quell'investimento da 14 milioni l'anno, consentendo- legittimamente ed attraverso un trust da lui apposto- ad un terzo di potersi insediare su "di un terreno già coltivato ed avviato"?

Possibile che lotito al netto di valutazioni patrimoniali e contabili, davvero sia stato costretto con il trust da lui stesso voluto, a porre in essere un'operazione anti-economica? 

Ai posteri l'ardua sentenza