Altro giro, altro pareggio in extremis subito in casa dalla Salernitana. Dopo Capuano del Frosinone, ci ha pensato Bonaiuto a far saltare di gioia gli oltre 200 tifosi giunti dal Perugia. Un peccato perché classifica alla mano, con un pizzico di maggiore concentrazione, e qualche errore individuale in meno -al netto degli infortuni - la Salernitana sarebbe prima. Ad ogni modo il vertice dista soltanto tre punti, la compagine granata è ancora in piena zona playoff e ci sarà tempo e modo per recuperare il tempo perduto. Vero, ma c’è un... però( o forse più di uno) che dovrebbe suonare come pericoloso campanello d’allarme. E lo diciamo subito: la Salernitana costruisce poche occasioni da rete tra le mura amiche, e non segna un gol su azione addirittura dalla prima partita casalinga contro il Pescara. Un dato preoccupante  atteso che dopo l’esordio sono passate per l’Arechi Benevento, Chievo, Frosinone e appunto Perugia. Semplice sarebbe puntare il dito contro gli attaccanti, che a dire il vero il pedigree di cecchini non l’hanno mai avuto, ma più in generale la sensazione è che a questa squadra manchi ancora quella qualità necessaria per attuare concretamente il gioco di Ventura. Si segna poco perché si crea anche poco, evidentemente perché latitano i rifornimenti. E con la sola interdizione  in mezzo al campo basterebbe  poco agli avversari, probabilmente  bloccare gli esterni,  per rendere prevedibile la manovra della Salernitana. Chiaramente, parlare di processi, dopo appena nove partite di campionato, appare esagerato ma la manovra offensiva in questo momento è un tasto dolente al punto che appare inevitabile apporre un drastico e deciso rimedio nel mercato di gennaio. In attesa di Cerci, voluto insistentemente da Ventura, ma capace oggi di far rimpiangere anche l’ultimo Foggia. Il tempo dirà se il trainer ligure riuscirà a vincere questa scommessa. Oggi, però, è dura.