Sasà Avallone sui social: "la Salernitana non è stata solo una squadra"
Il messaggio di saluto alla città di un salernitano doc

Salvatore Avallone l'ex team manager granata, salernitano purosangue invia un messaggio tramite social a tutti i salernitani, ringraziandoli per gli anni trascorsi a tutela della Salernitana e dei suoi tifosi
"….Cari tutti!
Il mio viaggio nel calcio è iniziato da ragazzo, quando rincorrevo un pallone non solo per gioco, ma con il sogno negli occhi.
I miei primi calci li ho dati con la maglia della Lazio, dove ho mosso i miei primi passi nel calcio professionistico, vivendo un ambiente che mi ha formato come atleta e come uomo.
Poi il passaggio alla Juventus, dove ho avuto l’onore di vincere la Coppa UEFA.
Da lì è iniziata una carriera ultra ventennale nel professionismo.
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, ho scelto di restare nel mondo che amavo, diventando dirigente sportivo.
E proprio da dirigente, ho vissuto una delle esperienze più forti e durature della mia vita: la Salernitana.
Il mio primo incarico con la Salernitana risale al 2006, con presidente Antonio Lombardi e direttore sportivo Angelo Fabiani.
Arrivammo entrambi a gennaio, in un momento complicato: la squadra era terzultima. Ma con lavoro, determinazione e passione, raggiungemmo una salvezza insperata, che l’anno seguente si trasformò in una promozione in Serie B, vincendo il campionato.
Dopo due stagioni, la società interruppe il rapporto con Fabiani, e io, per coerenza, seguii la stessa strada.
Purtroppo, negli anni successivi arrivarono retrocessione e fallimento, ferite dolorose per una piazza come Salerno.
Il destino volle che tornassi nell’era Lotito-Mezzaroma. La Salernitana era in difficoltà in Serie C, e Lotito decise di affidarsi nuovamente a Fabiani, che mi volle ancora al suo fianco.
Da lì iniziò un nuovo capitolo straordinario: una Coppa Italia di Serie C, due promozioni, e infine la Serie A.
Vissi anche il periodo del trust, una fase complessa e delicata, ma fondamentale per la salvezza: gettammo le basi per un risultato che arrivò sotto la guida di Danilo Iervolino, un imprenditore ambizioso, affiancato con serietà da Maurizio Milan.
Oggi, però, non faccio più parte della Salernitana.
Non è stata una mia scelta, ma la vita è anche questo: accettare i cambiamenti.
Quello che mi consola è sapere che, in ogni giorno vissuto con questi colori, ho dato tutto me stesso. Chi mi conosce lo sa: ho sempre messo al primo posto il cuore, la dedizione, la lealtà.
Ora mi concedo una piccola pausa, ma il mio cammino non si ferma.
A breve, ripartirò altrove, in una nuova realtà, lontano dalla mia città, in un contesto diverso ma significativo, legato a un rapporto profondo, nato tanti anni fa.
Non tradirò mai chi ha creduto in me sin dall’inizio. Se tornerò in campo, lo farò per loro, per senso di appartenenza, per rispetto.
Con queste parole, voglio dire grazie.
Grazie ai tifosi, ai giornalisti, agli operatori sanitari, agli allenatori, ai collaboratori, ai magazzinieri, al personale di amministrazione e a tutte le persone che ogni giorno, spesso lontano dai riflettori, hanno contribuito con professionalità e passione.
Un grazie particolare e commosso al compianto Salvucci, che resterà per
sempre nei miei ricordi e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui.
E naturalmente un grazie speciale alla famiglia Lotito, a Marco Mezzaroma, al direttore Fabiani, a Bianchi, alla famiglia Iervolino e a Maurizio Milan.
In ultimo, il ringraziamento più speciale: alla mia splendida famiglia, per tutto il tempo che
gli ho sottratto in questi anni.
Perché in fondo, la Salernitana non è stata solo una squadra.
È stata ed è una parte di me.
Sasà Avallone"
Grazie di cuore Sasà per quello che hai fatto per la “nostra” Salernitana