Il calcio serve per colmare, dirimere, sconfiggere, abbattere le divisioni: per creare unità. Soprattutto serve per superare le barriere architettoniche, provando a rendere meno insidiose quelle della burocrazia che spesso, senza una spiegazione precisa, rischiano di acuire un senso di imbarazzo ed incertezza insopportabile per chi, con disabilità al 100 %ennio, si ritrova, pur avendo fatto quanto dovuto, a non poter seguire la propria squadra in altri settori diversi da quelli dedicati ai disabili. Il tifoso in questione, N. p. Come da regolamento, aveva inoltrato all'U. S salernitana 1919 una richiesta di accesso in tribuna rossa ove sono ubicati 48 posti riservati ai disabili con infermità al 100% a cui si accede mediante una rampa. Bene, N. P. dopo aver saltato il turno precedente di campionato, come previsto dalla Salernitana, per ottemperare al cosiddetto turnover, il 22 mattina entro le ore 9.00, termine ultimo per invio di istanza (corredata di certificato di invalidità e di carta d'identità del beneficiario del biglietto e del proprio accompagnatore), non avendo ricevuto alcuna risposta, chiede lumi via cavo al funzionario addetto. Quest'ultimo, invero, risponde di non poter soddisfare la richiesta poiché erano pervenute, entro orario ultimo, un numero di richieste (500) di gran lunga superiore ai posti a disposizione. Tuttavia alla richiesta di chiarimenti da parte del tifoso disabile sulle modalità di scelta tra i 500 concorrenti, sulla scorta del rispetto da parte degli stessi dell'orario di invio dell'email all'ufficio preposto, si è sentito rispondere: "Sarà per la prossima volta". Troppo poco, a differenza della mancanza di umanità e rispetto (questa, si, eccessiva) per chi, nonostante i grandi sacrifici e nel rispetto del regolamento fornito dalla stessa Salernitana, si ritrova escluso senza un perché dallo Stadio Arechi. Eppure il calcio dovrebbe abbattere le frontiere: la speranza è che la Salernitana faccia ammenda e risolva una problematica che ha un rilievo sociale di rindondanza vitale per sentirsi forti nella lotta continua agli ostacoli della vita, spesso meno insopportabili rispetto ad un invio di semplice email.... Nel 2021 questo è più che un paradosso: scusate se è poco.