La salernitana domani, a Roma, più che in quel di Udine, si gioca gran parte del suo futuro e della credibilità. Già perché a fronte di un trust per nulla funzionale alla vendita delle quote, il perché una società in attivo, non abbia trovato e, probabilmente, non troverà mai acquirenti è presto spiegato. In Primis un bilancio non ancora definitivo che demolirebbe ogni buona intenzione da parte di chi sia disposto ad investire ma non all'oscuro di debiti e crediti. Già, quei dieci milioni di euro che la salernitana vanta verso la lazio, versati per acquistare novella ed akpro, sono da aggiungere o sottrarre al prezzo finale di acquisto? Ed ancora, cosa prevede il trust in caso di mancata cessione della salernitana? Secondo il direttore fabiani, in caso di mancata vendita, le quote tornerebbero nelle mani di mezzaroma e Lotito solo in terza categoria. A questo punto ci chiediamo perché gravina intenda, domani, chiedere a Lotito per beneficiare di ulteriore proroga, l'obbligo di cedere le quote per non restare anche l'anno prossimo a seguito di paventata retrocessione. A netto di tali dubbi, la figc, come mai fino ad ora, avrà il dovere di effettuare l'esproprio e chiudere la vicenda con commissariamento ad acta, azzeramento del management e fissazione di nuovi e più snelli criteri di vendita. SOLO COSI, SOLO CON TALE ATTO DI TRASPARENZA, SI POTRANNO INVOGLIARE NUOVI IMPRENDITORI AD INVESTIRE A SALERNO. GIÀ PERCHÈ IL VERO PROBLEMA, RISPONDERE A FABIANI DEL MANCATO APPEAL DI UNA SOCIETÀ Senza debiti, è la presenza dei traghettatori lotiniani e dello Stesso patron della lazio dietro un trust che, fino ad ora, ha blindato il solo effetto di non vendere e liberare la salernitana