Maurizio Milan parla a "Il mattino"

Il nuovo Presidente della Salernitana, Maurizio Milan, è stato intervistato da “Il Mattino” dopo un anno iniziato male e terminato peggio, ma soprattutto dopo gli striscioni apparsi in città contro di lui.
«Salerno ha un grande cuore e forse non siamo riusciti a proteggerlo come meritava. Al club gli diamo un'anima diversa. Ripartiamo con la rivisitazione del modello organizzativo insieme all'amministratore delegato Umberto Pagano, figura molto concreta e operativa.
Siamo pronti a tutto questo e non ci spaventa: per questo ci sentiamo attrezzati per affrontare qualsiasi girone. Ci sono tanti elementi che concretizzano la ripartenza. Dopo 24 ore abbiamo fatto reset di tutto, con la conversione del progetto sportivo e industriale, affidandoci al direttore sportivo Daniele Faggiano. Abbiamo messo mano anche al settore giovanile, puntando molto di più al territorio. Abbiamo poi rivisto e riorganizzato la società.
Non significa che le persone che c'erano prima non andavano bene, ma semplicemente che abbiamo voltato pagina. Siamo ripartiti dalla parola "scusa" per i tifosi. Veniamo da due anni complicati e dobbiamo recuperare la credibilità.
Iervolino in questo momento crede molto nel rilancio del club, gli dico per la fiducia ricevuta: parleró poco e lavoreró tanto. Gli striscioni verso i miei confronti non fanno mai bene. Beh, a Salerno ho dato tutto quello che potevo in questi anni. Era un linguaggio molto forte che inizialmente non riuscivo a decodificare. Non ho ridimensionato col tempo, ma è stato un elemento di ulteriore sprone. Non li condanno, non l'ho mai fatto, non lo farò.
Il divieto, dei quattro mesi senza tifosi in trasferta, è un provvedimento pesante. Nelle prossime ore avrò un incontro con Prefetto e Questore per capire in che modo interagire dal punto di vista istituzionale, ministeriale e a questo punto anche con il ministro dello Sport. Ci sono anche interrogazioni parlamentari.
Insomma, importante il passaggio nel quale l'ex AD ammette gli errori e di voler recuperare credibilità, sperando solo che dalle parole si possa passare ai fatti.