Secondo spareggio play-out in quattro anni disputato dalla Salernitana sotto la gestione Lotito. Il co-patron fuggito in macchina dopo Salernitana-Cosenza, senza lasciare alcuna dichiarazione in merito, ritorna a battagliare con tanto di pugno sbattuto sul tavolo, al termine del match con il Venezia. Nessun atto di redenzione, nessuna analisi oggettiva sugli errori tecnico-tattici e gestionali commessi, ma una serie di scuse accampate per giustificare i disastri ormai sotto gli occhi di tutti: "Questa era una squadra da play-off. E' stata distrutta dall'ambiente. Oggi sono dovuto intervenire tra il primo ed il secondo tempo, invitando Micai a stringere i denti e restare in campo per farci vincere la partita e così è stato. Purtroppo-continua il co-patron - alcuni miei delegati hanno sbagliato anche per colpa mia, n0n avendoli messi in condizione di poter agire nel migliore dei modi. Quest'anno ho avuto tanto da fare, ho avuto mille impegni, sono anche il proprietario di un'altra squadra. La società ha investito sull'impiantistica e sulla sede sociale. Colantuono da quarto ha rassegnato le dimissioni perchè costretto dalle critiche feroci della piazza. Sono intervenuto isolando la squadra per 20 giorni con ulteriori aggravi di spese per sottrarre i ragazzi da un ambiente ostile." Insomma la reticenza societaria, l'assenza di programmazione veri mali di questa società sono tutti giustificati con un'incompatibilità ambientale quella stessa che secondo Gregucci non consentiva (complice l'eccessiva pressione) alla squadra di poter giocare con tranquillità. La sensazione è che per l'anno prossimo nulla cambi in termini di approssimazione. Da questo punto di vista, Lotito potrà stare tranquillo essendo concreto il rischio che, davvero, all'Arechi, a guardare un certo tipo di spettacolo rimanga soltanto lui ed i propri inaffidabili ma al contempo inamovibili, delegati...