A settecentocinquanta chilometri da casa. Per un appuntamento da non trascurare. In una giornata festiva per studenti e lavoratori. Ma poco importa. Il calendario dice 10 novembre, la data ricorda un incontro da non ignorare. È tempo di Salernitana. Prima di un'altra pausa per le Nazionali. Che allontanerà il pubblico dal colore granata per due settimane. Tre per il ritorno all'Arechi. La Bersagliera, infatti, è impegnata in due match in trasferta. Uno sul suolo storicamente avverso, l'altro nel derby di Castellammare. E la città non intende lasciare solo il gruppo, accompagna ancora Gian Piero Ventura e la squadra. Questa volta, di domenica e distante dalla propria dimora. Ci si muove di notte. Per affrontare un lungo viaggio ed essere puntuali allo scoccare delle ore 15.00. Tanti partiranno da Salerno. Altri si aggregheranno dall'Italia intera. Club e comitive organizzate. Per non far mancare il supporto ai ragazzi. Col Cavalluccio sul petto e il granata in fondo al cuor. Lasciando famiglie, parenti e amici. Perché quando la Salernitana chiama, esiste soltanto una risposta. E, quindi, allo Zini di Cremona sono attesi 800 supporters circa. Pronti a colorare i gradoni dell'impianto lombardo. E tingere con quel colore acceso lo stadio grigiorosso e spazzare via le nubi previste. In una settimana in cui si attendeva con ansia la decisione sulla multiproprietà. Un verdetto che non è stato trovato, gettando un leggero sconforto in Provincia. Ma la tifoseria è di quelle con la pelle dura. Attaccata e innamorata della maglia. Non importa il momento della formazione. Che vada bene o che deluda, il dodicesimo uomo è sempre lì. E a Cremona saranno ancora presenti in massa. Per rendersi un fattore determinante. E per sfatare il tabù dei tre punti in trasferta contro la Cremonese.