Salernitana, ora serve il colpo esterno: a Genova non si può sbagliare
Granata attesi a Genova per una sfida che vale una stagione. Marino chiede coraggio, intensità e continuità di gioco anche lontano dall’Arechi

Granata attesi a Genova per una sfida che vale una stagione. Marino chiede coraggio, intensità e continuità di gioco anche lontano dall’Arechi
Salernitana, ora serve il colpo esterno: a Genova non si può sbagliare
Dopo aver ritrovato compattezza e determinazione nella vittoria casalinga contro il Mantova, la Salernitana si prepara a vivere una fase cruciale del proprio campionato. Il successo all’Arechi ha avuto un duplice valore: non solo ha ridato entusiasmo alla piazza e alla squadra, ma ha anche permesso di scrollarsi di dosso un piccolo fardello psicologico, quello del digiuno nel primo tempo, rotto con maturità e solidità. Adesso, però, si alza ulteriormente l’asticella: i granata devono tornare a vincere anche lontano da casa, obiettivo che manca da ottobre.
Mister Marino lo sa bene. Il calendario propone due trasferte consecutive, contro avversarie dirette nella corsa alla salvezza. La prima tappa è il Luigi Ferraris di Genova, dove la Salernitana affronterà una Sampdoria affamata di punti. Un incrocio ad altissima tensione, che non consente passi falsi. "In casa o in trasferta non deve cambiare nulla: dobbiamo essere noi stessi, proporre il nostro gioco" ha dichiarato il tecnico granata nei giorni scorsi, provando a stemperare l’ansia da trasferta e a spostare l’attenzione sul piano della prestazione, più che sul dato secco delle undici sconfitte esterne accumulate finora.
Non è più il momento dei calcoli: al Ferraris sarà una vera e propria finale, da affrontare con lucidità ma anche con l’anima, con l’esperienza dei più navigati e l’entusiasmo dei giovani che si stanno ritagliando spazi importanti. Tra questi ultimi, è impossibile non citare il salvataggio provvidenziale di Ruggeri su Mensah nel match col Mantova, un gesto tecnico e mentale che ha scatenato l’applauso convinto di compagni e panchina. Il giovane difensore, come Corazza, Zuccon e Amatucci, ha dimostrato di essere pienamente dentro il progetto e consapevole dell’importanza del momento.
Una nota positiva, in questo delicato frangente, arriva anche dalla fase difensiva: Christensen ha mantenuto la porta inviolata per la quinta volta stagionale, un dato che conferma come la squadra abbia ritrovato equilibrio e solidità dietro. Elementi che saranno fondamentali a Genova, dove ogni duello, ogni secondo pallone, ogni chiusura difensiva potrà fare la differenza.
Marino dovrebbe confermare l’undici titolare visto all’opera con il Mantova, affidandosi a chi ha dimostrato affidabilità sia dal punto di vista tecnico che mentale. Ma in un match che si preannuncia ad alta intensità, l’apporto dei subentranti sarà determinante: servirà un ingresso in campo lucido, determinato, e capace di mantenere alta la pressione nei momenti chiave.
La Salernitana è chiamata a una prova di maturità, in uno dei templi storici del calcio italiano. Il momento è ora: per sfatare il tabù trasferta, per rialzare la testa, per tenere viva la speranza. Perché, come ha ricordato più volte il tecnico, questa squadra ha un’identità. E ora deve dimostrarlo ovunque.