Walter Sabatini, ex DS di Salernitana, Roma ed Inter tra le altre, è tornato a parlare raccontando alcuni tratti salienti dell'autobiografia intitolata “Il mio calcio furioso e solitario”: "Non sopporto chi insulta i miei uomini, anzi non lo permetto. Saputo, il presidente del Bologna, ha urlato: questa è una squadra di merda. Per messaggio gli scrivo che il responsabile sono io e che ci sta che me ne vada. Lui il giorno dopo concorda". E ancora: “Alla Sampdoria ho fatto quasi a botte con Ferrero perché inveiva contro l'allenatore Giampaolo dopo una brutta partita persa a Bologna.”

Mi sento colpevole di tutto, di ogni sconfitta, di qualsiasi cosa capiti attorno a me, anche delle macerie, di non aver portato lo scudetto alla Roma, di aver tolto un sogno alla gente, quella cosa che non successe mi pesa e mi marchia": questa una delle dichiarazioni più significative. In un altro passaggio dell'intervista, Sabatini rivela: "Ho fatto di tutto per suicidarmi, senza successo. Il mio corpo è ferito perché non gli ho risparmiato niente, l'ho usato, ne ho abusato, ho vissuto tutto con lui: sesso, scontri, rabbie, viaggi". 

Ad ora, Sabatini è senza squadra, e come si evince dalle sue parole ciò gli procura sofferenza, anche se la sua ultima esperienza è coronata da un grandissimo successo: la salvezza con la Salernitana.