Il difensore austriaco vicino alla partenza, in uscita anche altri big della rosa granata

Flavius Daniliuc sembra ormai a un passo dall’addio alla Salernitana. Nell’ambito della profonda opera di ristrutturazione dell’organico, il club granata ha deciso di voltare pagina, liberandosi dei contratti più onerosi e dei giocatori legati alle passate stagioni. L’obiettivo è chiaro: ridurre drasticamente il monte ingaggi e aprire un nuovo ciclo, anche a costo di registrare minusvalenze pesanti.

Il difensore austriaco, 24 anni, ha un contratto in scadenza nel 2026 e percepisce un ingaggio lordo di circa un milione di euro a stagione: cifre insostenibili per una Serie B, figuriamoci per la C, categoria in cui militeranno i granata. Dopo appena tre presenze nella scorsa stagione, Daniliuc era passato in prestito al Verona il 31 agosto. L’Hellas, però, non ha esercitato il riscatto, preferendo puntare su altre soluzioni, come l’acquisto di Bradaric – arrivato a un prezzo decisamente inferiore rispetto a quello fissato per il riscatto del prestito.

Arrivato a Salerno nell’estate 2022 dal Nizza per una cifra vicina ai 6 milioni di euro, Daniliuc non ha risposto alla convocazione per il ritiro di Cascia lo scorso luglio, incassando una multa da parte della società. La sua carriera giovanile vanta tappe prestigiose nei vivai di Real Madrid e Bayern Monaco, e proprio per questo il suo futuro sembra orientato verso l’estero, dove potrebbe trovare un club pronto a garantirgli uno stipendio in linea con le sue richieste.

Il direttore sportivo Daniele Faggiano punta a chiudere in tempi rapidi la sua cessione insieme ad altre operazioni in uscita. Tra i partenti figurano Matteo Lovato, Luigi Sepe, Giulio Maggiore e Mateusz Łęgowski – quest’ultimo con l’ingaggio più basso del gruppo, circa 400mila euro lordi – oltre a Franco Tongya. Tutti loro, come Daniliuc, non erano nemmeno in panchina domenica scorsa in occasione del Trofeo Angelo Iervolino contro la Reggina.

La Salernitana, dunque, si prepara a un ridimensionamento profondo ma necessario, con l’obiettivo di alleggerire i conti e porre le basi per una nuova era sportiva, lasciandosi alle spalle un ciclo che non ha portato i risultati sperati.