La notizia della trasferta di Castellammare di Stabia riservata solo ai tifosi della Salernitana non solo possessori della Tessera della Tifoso ma anche residenti nel Comune di Salerno non smette di suscitare perplessità e polemiche. Una situazione singolare che sembra ancora più paradossale se si pensa alla storia della Bersagliera. Come abbiamo potuto scoprire nella nostra rubrica "Il Giro Granata in 100 giorni" che ci ha accompagnato la scorsa primavera verso il Centenario (a tal proposito, ci sarà a breve una - si spera - gradevole sorpresa che potrebbe rappresentare un'idea per una particolare strenna natalizia), la Salernitana ha disputato la sua prima partita in assoluto della propria storia in trasferta. E indovinate dove? Sì, proprio a Castellammare di Stabia. Correva il 15 febbraio 1920 e, per la 1/a giornata del Campionato di Promozione Campano 1920, il campo di via Gragnano di Castellammare di Stabia ospitava la sfida tra lo Stabia (attenzione, stiamo parlando dello Stabia Sporting Club, una società attiva tra il 1907 e il 1933, la Juve Stabia sarebbe arrivata nel 1945 e diventò la prima squadra del centro costiero nel 1953) e la Salernitana. Una partita che gli ospiti biancocelesti allenati da Vincenzo Giordano vinsero per 1-0, con rete al 75' di Nicola Aliberti. Una partita che vide, tra gli spettatori, anche una decina di sostenitori della Salernitana che, di riffa o di raffa, riuscirono a percorrere i chilometri che dividevano Salerno da Castellammare di Stabia (e all'epoca le strade erano tutt'altro che facilmente percorribili). Una decina di sostenitori che giunsero nel centro costiero senza bisogno di Tessere del Tifoso e senza altre pastoie burocratiche. A un secolo di distanza, invece, se sei di Pontecagnano o di Morigerati (tanto per fare due esempi tra i 158 comuni della Provincia di Salerno), non puoi recarti al "Menti" per sostenere la Bersagliera. Una regressione che deve assolutamente far riflettere.