Ecco le parole in conferenza stampa del tecnico della Salernitana Fabio Liverani alla vigilia della sfida di domani all'Arechi (ore 18:00) contro il Monza degli ex Palladino e Djuric:

"Credo che abbiamo fatto una buona settimana, abbiamo lavorato e cercato di conoscerci meglio. Il tempo è poco, è normale che abbiamo ancora delle incognite. Non abbiamo recuperato ancora nessuno, anche se sono sulla buona strada. Qualche giocatore ha dato dei segnali importanti, ma questo non vuol dire che non ci sia qualche cambio di formazione. Oggi non possiamo esimerci dal giocare in 8-10 giocatori, c'è bisogno dell'aiuto di tutti. Fazio sarà convocato, ma non ha ancora recuperato a pieno".

"Noi siamo andati a Milano che avevamo di ruolo tre giocatori che non avevano mai giocato assieme, di cui Boateng che ha dovuto giocare per emergenza senza allenarsi e giustamente ha avuto un problema. Andare a lavorare su una linea difensiva su concetti diversi per giocatori che non hanno mai giocato insieme è complicato. Credo che non sia giusto parlare di moduli, ma di sacrificio per la squadra, vincere i duelli contro gli avversari. Oggi è importante che noi diventiamo squadra, poi piano piano trovereremo gli aggiustamenti tecnico-tattici".

"Ho visto i giocatori vogliosi, attenti, concentrati. E' normale che domani il verdetto del campo sarà la prova finale. La partita contro l'Inter per le condizioni in cui eravamo era difficile da affrontare, oggi l'Inter è ingiocabile. Dobbiamo pensare che il Monza è l'unica partita che abbiamo, non possiamo fare tabelle. Possiamo solo pensare a vincere la prossima partita. 13 partite sono un terzo di campionato, non esiste parlare di resa. Domani vedremo a che punto siamo realmente".

"Non dobbiamo pensare che domani sia l'ultima spiaggia. Domani è importante per riaccendere qualcosa, è normale che la vittoria è la medicina migliore. Possiamo ridare entusiasmo ai ragazzi, a prescindere dai punti che ci separano dalla zona salvezza. Dia e Coulibaly sono disponibili. Io non posso fermarmi al pensiero dell'Inter. C'è da lavorare sicuramente tanto, la decisione del ritiro può aiutarci a conoscerci di più. Ho cercato di far capire ai calciatori che persona sono, prima che allenatore. I tifosi? Dal primo giorno ho sentito l'amore verso questi colori. Noi dobbiamo dare una scintilla anche a loro, che sono stati sempre straordinari".