Samuele Russo
Samuele Russo

In foto, sguardo pulito e personalità già da leader: Samuele Russo, classe 2010, è un nuovo calciatore della Primavera della Salernitana. Un innesto pesante per il settore giovanile granata, perché parliamo di un profilo considerato da addetti ai lavori e osservatori come un vero predestinato, uno di quei ragazzi che danno l’impressione di essere “pronti” prima degli altri.

Russo è mancino, capace di fare tutta la fascia con continuità e gamba, e può interpretare più ruoli con la stessa naturalezza: terzino sinistro nel classico assetto a quattro oppure braccetto in una difesa a tre, soluzione sempre più richiesta nel calcio moderno. Chi lo ha visto dal vivo lo descrive con un’etichetta netta, senza giri di parole: fortissimo.

Il suo nome, però, non nasce oggi. A Lido di Ostia, con la maglia dell’Ostiamare, Russo è stato un punto di riferimento della categoria Under 14, fino a indossare anche la fascia da capitano in un contesto tecnico legato al nome di Daniele De Rossi. Un percorso che lo ha portato a essere attenzionato da circa dieci club, anche di grande prestigio, segnale evidente di quanto il suo talento fosse già finito sotto osservazione a livello nazionale.

In questo scenario, la svolta è arrivata grazie all’intervento diretto di Edoardo Stanchi, amministratore del progetto Mestiere – ramo calcio, attivo come intermediario e scouting in Italia e all’estero. Stanchi ha scelto di opzionare personalmente il calciatore e di proporlo in maniera diretta alla Salernitana, individuando nel club granata il contesto ideale per la crescita di un profilo di questo livello. La proposta è stata condivisa con il responsabile del settore giovanile, Cristoforo Barbato, che ha accettato con convinzione il profilo, riconoscendone immediatamente valore tecnico e prospettiva.

Una scelta maturata all’interno di una sinergia solida e proficua tra Barbato, Stanchi e lo zio del calciatore, Paolo Rodella, avvocato di primissimo piano nel panorama calcistico italiano, figura centrale nella tutela e nella costruzione del percorso del giovane. Una collaborazione basata sul rispetto dei ruoli, dell’organizzazione Salernitana e della piazza di Salerno, con l’obiettivo comune di garantire a Russo un cammino serio, strutturato e ambizioso.

Nel percorso che ha portato alla firma, Stanchi ha ribadito più volte la propria convinzione: «Samuele è un predestinato, è fortissimo. È un pezzo da novanta e non poteva non andare in Primavera. Parliamo di un fuoriclasse, e il campo avallerà tutto». Una valutazione che spiega anche la decisione, tutt’altro che banale, di inserirlo subito in Primavera: per un classe 2010 si tratta di un vero record, ma anche di una scelta coerente con il suo valore.

C’è poi un aspetto che viene considerato decisivo quanto la tecnica. «Nel calcio – ha sottolineato Stanchi – il binomio vincente è tecnica e testa. Samuele ha entrambe. Ha una testa eccezionale, un’umiltà fuori dal comune per la sua età, ed è questo che fa la differenza». Un equilibrio costruito anche grazie alla famiglia, sempre presente e attenta, che ha contribuito a formare non solo il calciatore, ma l’uomo.

Per la Salernitana, in definitiva, si tratta di un colpo di grande spessore: oggi Samuele Russo è un gioiello in casa granata, un patrimonio da accudire e valorizzare con attenzione. Il talento c’è, la testa pure. Ora spetta al club accompagnarlo nel modo giusto e farlo esplodere al momento opportuno.

La sensazione è una sola: questo è un nome da segnare oggi, per ritrovarlo domani molto più in alto.