Non sarà l'assalto ai forni di "manzoniana" memoria ma il paragone è calzante.

Come il popolo milanese munito di forche ed ultime briciole di forza dettate dalla disperazione, assaltava i forni della città lombarda per sfamarsi, allo stesso modo la Salernitana dovrà andare alla ricerca del goal per soddisfare la fame, atavica, di vittorie.

Per vincere occorre bucare la rete avversaria, evento vero e proprio, verificatosi (fino ad ora) in quattro occasioni, ancora troppo poche per poter conseguire i fatidici tre punti in grado di alimentare il desiderio di salvezza.

Prima della sosta la Salernitana ospiterà il Genoa di Mattia Destro per poi fare visita allo Spezia seguito dal Venezia all'Arechi e dalla trasferta di Empoli prima che a Salerno giunga il lanciatissimo Napoli di Spalletti.

Quattro partite altrettanti scontri diretti in cui la posta in palio varrà doppio: trattasi di singole finali che la Salernitana non potrà sbagliare per mantenersi attaccata al retro del carrozzone fino alla riapertura della campagna trasferimenti.

Per far goal occorre qualità ed invero, al di là dell'impegno e della corsa, nel roster offensivo Djiuric e Gondo non scalpitano per tali caratteristiche peculiari

La Salernitana necessita di lampi genio e di tecnica da sviluppare soprattutto nei primi 60^ quando la squadra si mostra ancora reattiva e pronta fisicamente a domare, aggredendo alta, l'avversario

Nella ripresa il calo fisiologico della squadra di Castori è, ormai, certificato: ed allora, sarebbe più logico, per non dire opportuno, costruire con qualità e gli avanti migliori (Simy e Bonazzoli), le palle goal da realizzare con la squadra atleticamente in palla, salvo poi appoggiarsi sulla torre Djuric, sfruttando la dinamictà di Gondo negli spazi, a fine gara.

Il Simy delle ultime giornate è solo lontano parente del giocatore ammirato a Crotone: altra squadra, con differenti  interpretri, ma non è affatto cambiato lo stile di gioco dell'attaccante da servire con i traversoni e le imbeccate in area di rigore.

Simy e Bonazzoli in luogo di Gondo e Djiuric devono e possono costituire la mossa giusta, il forcone per assediare la porta e scaraventare oltre la fatidica linea bianca quei palloni necessari a ritrovare il gusto dei tre punti dopo tanto, troppo,  tempo di diguno: lo meritano Salerno ed i suoi straordinari tifosi. 

Vincere osando: se non con il Genoa, già gara della vita, allora quando?