Quella odierna è una giornata assai triste per il popolo granata. La notizia della scomparsa a 82 anni di Mauro Pantani, campione di quella Salernitana che nei primi anni ’70 – con la presidenza di Giuseppe Tedesco - regalava emozioni e passione ai tifosi del Vestuti, lascia tutti con un velo di tristezza e malinconia. Alla vigilia del derby con il Napoli, la tifoseria granata è costretta a dire addio ad un calciatore simbolo della “salernitanità”, capace di giocate incredibili ma dotato allo stesso tempo di uno spirito indomito e di una caparbietà esemplare che ne facevano il perfetto “supereroe” nel cuore degli appassionati di fede granata. Nato in provincia di Arezzo nel 1940, Pantani arriva a Salerno nella stagione 1970/71, collezionando 32 presenze e 7 reti. L’anno successivo arriva la consacrazione definitiva ad astro del calcio, grazie alle 33 presenze e 17 reti, che gli valgono il titolo di capocannoniere. Lascerà Salerno nell’estate del 1972 e proseguirà la sua carriera lontano dal Vestuti, ma restando sempre nel cuore di chi lo ha ammirato in campo. 
“Con Mauro Pantani – dichiara il presidente del CCSC Riccardo Santoro – va via un monumento del calcio salernitano, una figura unica nei 104 anni di storia della nostra squadra. La sua grandezza è rappresentata dal fatto che anche chi non ha avuto la fortuna di ammirarlo direttamente in campo, lo ha apprezzato e ne è rimasto ammirato grazie ai racconti dei presenti in quegli anni al Vestuti. Grazie Mauro per le emozioni che ci hai fatto vivere con la casacca granata addosso, fai buon viaggio”.