Salernitana, tempi di cambiamento: via il segretario Dibrogni e il team manager Avallone
La società granata snellisce l’organigramma in vista della nuova stagione in Serie C

La Salernitana entra nel vivo di una rivoluzione interna che va ben oltre il rettangolo verde. Dopo la dolorosa retrocessione in Serie C, la dirigenza granata ha deciso di dare un taglio netto al passato, avviando una profonda ristrutturazione che coinvolge non solo la squadra, ma anche i vertici dirigenziali e lo staff organizzativo.
A conferma di quanto annunciato dall’amministratore delegato Maurizio Milan – che, all’indomani della discesa di categoria, aveva parlato di una “società più snella e verticale” – arrivano i primi segnali concreti: il segretario generale Massimiliano Dibrogni e il team manager Salvatore Avallone non faranno più parte del progetto granata. Entrambi hanno concluso il proprio rapporto con il club lo scorso 30 giugno, decidendo di non prolungare i rispettivi contratti.
Si tratta di due figure storiche, che hanno rappresentato per anni colonne portanti della struttura interna. Dibrogni era arrivato nel 2019, ai tempi della Serie B, trovandosi in breve tempo a dover gestire le complesse implicazioni logistiche e amministrative legate all’emergenza Covid. Il suo percorso in granata è proseguito fino alla promozione in Serie A del 2021, un traguardo storico raggiunto grazie al secondo posto in cadetteria.
Ancora più lunga e radicata la militanza di Avallone, ex calciatore professionista, entrato nei quadri della Salernitana nel lontano 2014, in piena epoca Lega Pro. In oltre dieci anni di servizio, ha vissuto tutte le tappe della rinascita granata: dalla risalita in B fino all’incredibile salvezza nella massima serie, prima di questo nuovo inizio che sa di sfida e riscatto. La sua figura era diventata nel tempo una presenza rassicurante e rispettata all’interno dello spogliatoio e della quotidianità societaria.
La decisione di voltare pagina coinvolge dunque anche il cuore pulsante della gestione sportiva. Una fase inevitabile per una società che ha l’ambizione di ricostruire con razionalità e visione, nonostante le ferite ancora aperte di una stagione amara e travagliata. Il tardivo svolgimento dei playout – ben oltre la metà di giugno – ha contribuito a comprimere tempi e margini di manovra, rendendo ancor più complicata la programmazione per la stagione alle porte.
Ora il club è chiamato a ricostruire non solo la rosa, ma anche l’identità manageriale. Una Salernitana nuova, forse più essenziale, ma intenzionata a ripartire con spirito rinnovato e idee chiare. Il prossimo campionato di Serie C sarà un banco di prova duro, ma anche l’occasione per tornare ad essere protagonisti. E se il buongiorno si vede dal mattino, la rivoluzione è appena cominciata.