Un'opportunità da cogliere per non cadere nel baratro. Certo, la Salernitana dista solo quattro lunghezze dalla seconda posizione occupata dalla rivelazione Pordenone. Però, la squadra di Gian Piero Ventura, dopo un avvio sprint, si vede costretta a guardarsi le spalle. La zona calda, quella segnata di rosso sulla classifica, è lontana tre punti. E all'Arechi, l'undici del trainer ligure è costretto a centrare il successo per non restare invischiato nella parte bassa. Quindi, contro l'Ascoli, l'imperativo è chiaro: vincere. Non sono ammessi passi falsi. L'obbligo è riscattare le deludenti ultime uscite. Davanti, d'altro canto, ci sarà una compagine in fiducia e protagonista di un trionfo in rimonta sul Cosenza nel recente turno di campionato. Un bottino pieno che ha consentito ai bianconeri di scavalcare il Cavalluccio e portarsi momentaneamente nella fascia playoff. A via Allende, inoltre, è atteso il ritorno di due ex. Due calciatori che hanno lasciato ricordi contrastanti con la maglia granata. Il primo è Raffaele Pucino, difensore casertano e jolly della formazione marchigiana. Il laterale destro ha vestito per due stagioni la divisa della Bersagliera. Poi, l'approdo di Ventura in panchina e il ruolo da comprimario nell'organico. Alla proposta del Picchio in estate, l'esterno ha risposto affermativamente. Il suo ritorno all'Arechi - dove ha collezionato 53 presenze e 4 reti - sarà gradito al pubblico salernitano. In maniera differente, invece, si prospetta l'accoglienza per Lorenzo Laverone. Arrivato in granata a luglio 2016, il giocatore toscano si è visto sbarrare la strada dalle scelte dell'allora tecnico Giuseppe Sannino. Quindi il passaggio all'Avellino, le dichiarazioni al veleno verso Salerno e l'esultanza sfrenata in occasione di quello storico derby al Partenio. Pochi gettoni in campo e tante panchine totalizzate nel corso dell'attuale torneo. Il bentornato - indipendentemente dal suo utilizzo - sarà tutt'altro che positivo.