Dieci partite seduto in panchina. In attesa di un'opportunità. All'ombra dei tre uomini inamovibili per Gian Piero Ventura. Poi, in maniera del tutto inaspettata, la chiamata decisiva. A sostituire uno degli elementi più importanti in quest'avvio di stagione. Jaroszynski è costretto al forfait contro l'Entella, aggiungendosi alla lunga lista degli indisponibili per quanto riguarda il reparto arretrato. E l'unico profilo a disposizione del trainer ligure è proprio lui. Pierluigi Pinto, centrale arrivato in estate in prestito dalla Fiorentina. Occasione dal primo minuto, al debutto in Serie B e con la maglia della Salernitana. In un contesto tutt'altro che semplice per la brigata granata, reduce dalla sconfitta in casa del Pisa e alla ricerca di un successo all'Arechi assente da settanta giorni. E la presentazione al nuovo pubblico è positiva. Il ventunenne di Brindisi sfoggia una prova personale di spessore, blindando la zona difensiva e concedendo pochi varchi agli avversari. Nonostante la condizione fisica non eccelsa e il minutaggio fermo a zero prima del match. Esordio, dunque, sorprendente per Pinto che fa registrare, durante la prima frazione di gara, un salvataggio magistrale su Eramo. Una diagonale precisa, pulita e attenta a evitare il possibile tap-in del calciatore della formazione ligure. Difende, tenendo botta e risolvendo qualche svarione dei compagni. Si propone nel momento della costruzione della manovra. Una performance che riporta la mente alle prime apparizioni di Valerio Mantovani con la Bersagliera. Due anni di differenza tra l'ex Torino e il neo-arrivato pugliese. Ma un destino legato da un filo conduttore. Col Cavalluccio sul petto e la voglia di prendersi la Salernitana. E, intanto, in via Allende si stanno gettando le basi per il futuro.