È il big match della terza giornata del campionato cadetto. Per intensità della gara, qualità sulla carta e spettacolo sugli spalti. In via Allende, nel consueto posticipo del lunedì sera, è atteso il derby campano. Di fronte, Salernitana e Benevento. Un nuovo capitolo pronto ad essere scritto. E i riflettori saranno puntati sugli interpreti più importanti. Dai due allenatori, dalle idee rivoluzionarie quanto distanti tra loro, ai calciatori che calcheranno il terreno di gioco dello stadio Arechi. Occhi rivolti anche sui bomber, Giannetti da una parte e Coda dall'altra. E sull'ex Riccardo Improta. Un calciatore che non ha lasciato un grandissimo ricordo in maglia granata. Per una stagione in forza alla Bersagliera, il nativo di Pozzuoli ha riscontrato diverse difficoltà. Di ruolo e di approccio alla piazza, in maniera particolare. Per una squadra che ha risentito anche del cambio di guida tecnica, con il passaggio da Sannino a Bollini. Il classe 1993 non ha offerto prestazioni esaltanti nel corso della sua avventura a Salerno. Spesso beccato dal pubblico per le performances mediocri, l'esterno d'attacco è ricordato soltanto per il magrissimo bottino di reti collezionato nelle trentuno apparizioni: la rete in trasferta a Brescia e il gol nel derby casalingo con l'Avellino su una ripartenza ben gestita dal reparto avanzato. Sono seguite le esperienze a Bari e a Benevento. E, negli incroci con la Salernitana, non ha fatto mancare la cattiveria agonistica e la voglia di mettersi in evidenza. Per far ricredere i supporters di fede granata. Gesti che hanno avuto scarsa efficacia. Il rapporto tra le parti si è inasprito maggiormente in occasione dell'ultima partita nel Sannio. Col poker giallorosso e il sigillo del partenopeo nel giorno di San Matteo. E la successiva esultanza-sfogo e l'esuberanza davanti ai vecchi tifosi. È prevista una pioggia di fischi al momento della lettura delle formazioni di lunedì sera. Un amore mai sbocciato e una separazione che ha fatto bene a tutti.