Un punto che lascia l’amaro in bocca. La Salernitana esce dal “Francioni” con uno 0-0 che pesa più di quanto dica il risultato. Dopo il pareggio del Catania venerdì sera contro la Casertana (2-2), i granata avevano l’occasione per allungare in vetta, ma non sono riusciti a sfruttarla. Un primo tempo sottotono e una ripresa più vivace non sono bastati per trovare il colpo da tre punti.

Giuseppe Raffaele, al termine del match, ha commentato con la consueta lucidità la prestazione dei suoi: “Nel primo tempo abbiamo fatto fatica. Siamo partiti con l’intenzione di proseguire sulla scia dell’ultima gara, ma non ci siamo riusciti del tutto. Siamo stati poco fluidi nel gioco, commettendo qualche errore tecnico di troppo. Nella ripresa, invece, la squadra ha reagito bene: grazie ai cambi abbiamo ritrovato intensità e costruito diverse occasioni, purtroppo senza riuscire a concretizzare.”

Il tecnico granata non si nasconde dietro al risultato e analizza con onestà ciò che non ha funzionato: “Siamo stati troppo statici, perdendo quelle caratteristiche che ci rendono pericolosi. Anche squadre importanti qui hanno faticato, ma nel secondo tempo abbiamo dominato e sprecato più di un’occasione da gol. Abbiamo fatto tutto quello che c’era da fare, ma non è bastato. Il rammarico c’è, perché avremmo meritato di vincere.”

Raffaele ha poi affrontato il tema delle assenze e del contributo di chi è subentrato: “Quando mancano giocatori come Campomaggio e De Boer si sente, è inutile negarlo. Però voglio sottolineare la prova di Di Vico: è entrato con la giusta personalità e ha dato energia alla squadra. Peccato davvero per i due punti persi, ma il dato positivo è che abbiamo mantenuto continuità e spirito di reazione.”

Dal punto di vista tattico, il mister ha spiegato le sue scelte: “Partiamo spesso con il 3-5-2, ma a seconda delle situazioni modifichiamo l’assetto. Contro la Cavese abbiamo rimontato e vinto cambiando modulo, oggi abbiamo cercato maggiore offensività ruotando tutti gli attaccanti. Nella ripresa abbiamo disputato una grande partita, ma il gol non è arrivato. Resta la consapevolezza di essere primi e di voler regalare ai tifosi la gioia della vittoria. Knezovic? È un ragazzo duttile, può fare la mezzala offensiva e quando entra porta sempre freschezza.”

In conferenza stampa Raffaele ha ribadito il concetto: “È un campionato difficile. Non abbiamo giocato bene nel primo tempo e ho dovuto cambiare modulo perché stavamo sbagliando troppo tecnicamente. Qui hanno perso punti anche squadre costruite per vincere, e questo la dice lunga. Il 2-0 di Catania ci aveva un po’ scossi, ma oggi ho visto una squadra viva. Di Vico è entrato benissimo, e questo mi conforta.”

Sulla fase offensiva, l’allenatore ha spiegato: “Inglese sta bene, ma non può fare tutte le 38 partite. Oggi ho provato la doppia punta anche perché a centrocampo eravamo in emergenza. Ferrari, nel secondo tempo, ha avuto tre ottime occasioni. Ci è mancata solo la zampata finale.”

Nonostante il rammarico, Raffaele non butta via il pareggio: “Stiamo disputando un grande campionato. Ci sono giornate in cui non si riesce a vincere, ma l’importante è dare continuità. Anche altre squadre hanno perso punti per strada. Il campionato è ancora lungo e si deciderà più avanti. Oggi potevamo fare di più sulle seconde palle, ma per il resto sono soddisfatto della reazione.”

Infine, uno sguardo d’insieme sul torneo: “È un campionato molto equilibrato. Oltre alle tre in testa, anche Casertana, Cosenza e Crotone sono squadre di valore. Vince chi mantiene più continuità. Noi dobbiamo crescere in alcuni aspetti, ma fino a oggi la squadra ha sempre risposto presente. A Salerno possono stare tranquilli: questa Salernitana ha carattere, gioca sempre con intensità e, nonostante qualche passo falso, resta protagonista. Non è mai facile vincere in questa categoria, ma con otto vittorie su dodici partite, la strada intrapresa è quella giusta.”

Un pareggio che non soddisfa del tutto, ma che conferma la solidità del gruppo e la mentalità del suo allenatore. La Salernitana resta al comando, consapevole che per vincere un campionato serve non solo qualità, ma anche continuità, pazienza e fame di successo.