Il tempismo perfetto della sosta per le Nazionali. Una boccata d'ossigeno per la Salernitana, reduce da un tour de force e con un organico ridotto all'osso. Defezioni importanti, elementi contati e impegni ravvicinati. Il calendario ostico, la mole d'appuntamenti e le energie crollate. La pausa di due settimane potrebbe e dovrebbe far bene ai granata. Ricaricare le pile e ripartire per l'ultima parte del girone d'andata del campionato. E al ritorno in campo ci sarà il derby. Il secondo stagionale, questa volta in trasferta. Allo stadio Romeo Menti di Castellammare. E davanti la Juve Stabia di Fabio Caserta. La Bersagliera torna a calcare il rettangolo di gioco delle Vespe. L'ultimo testa a testa risale all'annata 2014/15. La formazione di Menichini, in volata verso la promozione, uscì sconfitta dal match: decise una rete di Jidayi dopo pochi secondi dal fischio d'inizio. Salernitana che si confermò corsara del torneo con la vittoria nel turno successivo che significò ammissione alla categoria cadetta. Si andrà, dunque, sul suolo partenopeo alla ricerca del trionfo esterno che manca dal 29 settembre. E l'incontro del Menti permetterà al Cavalluccio di ritrovare un ex del recente passato. Un calciatore che non ha offerto un contributo alla causa e che è diventato un profilo misterioso nel momento più delicato. Si tratta di Davide Di Gennaro. Uno dei più grandi - se non il principale - flop dell'era Lotito-Mezzaroma. Appena nove presenze collezionate col club dell'Arechi per un minutaggio complessivo di 344'. Infortuni muscolari, noie fisiche e il pensiero rivolto tutt'altro che alla maglia granata. Ipotizzabile già al momento dell'acquisto e dalla sua delusione di non essere rimasto in Serie A. Il patron l'ha convinto a sposare il progetto di Colantuono ma il feeling è durato pochissimo. Prima di assentarsi per problemi il 10 novembre del 2018. Da quella data fino al termine della competizione, il centrocampista ha indossato la casacca in sole due occasioni. Messo fuori squadra, Di Gennaro si è concesso il lusso di disertare la rifinitura sotto la guida Gregucci e rompere il rapporto con la piazza. Ora, in forza ai gialloblù, cerca riscatto. E, al rientro dalla sosta, affronterà la squadra che gli ha ceduto un'opportunità colossale. Da eterni sconosciuti e con il dente avvelenato. Da entrambe le parti.