Sarà calcio d'agosto, la coppa Italia avrà pure un certo (basso) valore ma perdere non fa mai piacere e la scoppola subita dalla Salernitana a Lecce non avrà certo fatto sorridere Ventura, chiamato a ricostruire ambiente e squadra. E se è vero che le quattro reti subite appare eccessive rispetto all'andamento del match non si può neanche negare che questa Salernitana è ancora un “work in progress”, alla perenne ricerca, ormai da quattro anni, di un organico completo e rodato prima dell'inizio del campionato. Invero, servirebbero rinforzi di qualità in ogni reparto mentre di quelli già giunti, non tutti stanno convincendo (Billong e Karo). Inoltre, ci sarebbe pure qualche equivoco tattico da risolvere (kiyine?) e gli esuberi da piazzare ad ogni fine mercato. Sembrerebbe che poco o nulla sia cambiato rispetto al recente passato ma mettere già le mani avanti, facendosi portare da un successo e/o una sconfitta è gioco pericoloso e facile da smentire. Ergo, questa Salernitana ha già una buona base in qualità, soprattutto dalla metà campo in su, è (molto) più giovane e, soprattutto, può vantare alla sua guida un allenatore esperto, carismatico che conosce il calcio, e chi ci gravita, come pochi. Ma per competere ad alto livello in un torneo complicato come quello cadetto potrebbe non bastare, con il rischio che i buoni propositi di “lottare per la massima serie” paventati lo scorso mese di aprile dalla società rimarrebbero lettera morta. Servono rinforzi di qualità in tutti i reparti. Lo ha detto Ventura, lo pensiamo anche noi. Rinforzi in difesa, a centrocampo e perché no anche in attacco che consentirebbero alla Salernitana di stessa armi necessari per riscattare il campionato scorso, al trainer granata di rilanciarsi ed alla società di rendersi ancora più credibile agli occhi dei suoi tifosi. Perché non farlo?