Il calcio sa raccontare sempre emozioni incredibili anche fuori dal rettangolo verde; la potenza di questo sport risiede nel sapersi sempre coniugare con diverse realtà sociali e nell'approcciare a svariati contesti umani, i quali fanno da fulcro per alimentare attività come la scolarizzazione di giovani studenti. È il caso di Pietro Inglese, giovane ricercatore universitario originario di Genova che ha trovato la nella Francia una realizzazione professionale. Pietro fa parte dell'associazione 3aMIE (Accueil, Aide, Accompagnement des jeunes et Mineurs Isolés Étrangers), la quale ha nei suoi punti programmatici la scolarizzazione di giovani migranti nella città francese di Grenoble. I progetti di tale associazione sono da ricercare nell'attività scolastica, ove una équipe di insegnanti volontari di francese, matematica, storia-geografia, filosofia, sport, arti, effettua circa 25 ore di lezione settimanali per dei giovani studenti migranti che non hanno mai frequentato la scuola nel loro Paese di origine, per far raggiungere loro a un livello di scolarizzazione pari alla scuola secondaria. Inoltre, l'associazione ha lo scopo dell'adozione a distanza di giovani stranieri isolati, offrire una casa di accoglienza e preparare tali giovani verso la preparazione dei diplomi scolastici. 

Abbiamo avuto modo di incontrare Pietro e di farci raccontare di persona cosa lo abbia spinto nel dedicarsi anima e corpo per questa nobile associazione e come egli abbia pensato alla redazione di SalernoGranata come strumento di insegnamento verso i suoi giovani studenti:

"Sono arrivato in Francia quattro anni fa per fare il dottorato di ricerca presso l'università di Grenoble; ero venuto a conoscenza di un corso di francese per studenti universitari tenuto da volontari da parte della associazione Coup de Pouce Étudiants Grenoble (CPEG). A loro devo veramente l'aver appreso la base linguistica che mi ha permesso adesso di parlare francese; seguo sempre un loro corso di 2 ore a settimana insieme con due altri studenti al mio stesso livello. Dato che CPEG è una delle associazioni partecipanti all'associazione 3aMIE, quando la coordinatrice scolastica di quest'ultima ha chiesto a CPEG se conoscessero qualcuno in grado di insegnare l'italiano hanno subito pensato a me. E per me, quale migliore occasione per ringraziare e anche "dare indietro" tutto il bene che ho ricevuto da parte di CPEG e dei suoi volontari? Così sono andato a parlare con Julie, la coordinatrice dei corsi, e abbiamo organizzato il mio sostegno a Mousskid, un ragazzo di poco più di 20 anni che ha deciso di portare l'italiano come seconda lingua, essendo stato per 2 anni in Italia prima di arrivare in Francia. 

Essendo quindi già abbastanza capace a destreggiarsi con la nostra lingua, il nostro corso di italiano ha come obiettivo il raggiungimento di un livello A2 ed ha luogo il venerdì pomeriggio, quando Mousskid non ha altri corsi e quindi ha del tempo disponibile per studiare con me. Tipicamente lavoriamo un'ora e mezza. Dato che l'esame di lingua sarà concentrato su comprensione orale e scritta e sulle capacità di conversazione, abbiamo cominciato lavorando su tematiche del quotidiano, conversando tranquillamente e lavorando sul vocabolario. Parlando con Julie, abbiamo visto che la comprensione scritta è tipicamente basata su degli articoli di tematiche generali, tra le quali lo sport. E quale migliore sport per studiare italiano che il calcio? Ed è lì che mi è venuto in mente che un mio caro amico Antonio Scafuri, anche lui a Grenoble e redattore di SalernoGranata nel ruolo di scrivere articoli sportivi calcistici sulla Salernitana. Ed è da lì che ho preso un suo articolo ed abbiamo lavorato con quello."