È una tematica che ormai tiene banco da diversi anni. Quella della riorganizzazione dei campionati professionistici italiani. Dalla massima competizione al torneo di Serie C. Con una modifica sostanziale anche della cadetteria. E a parlarne è proprio il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che ha rilasciato importanti dichiarazioni ai microfoni de La Repubblica. L'argomento relativo alla ristrutturazione dei campionati è stato toccato in maniera dettagliata: "La mia vecchia idea è: Serie A a 20 squadre, Serie B divisa in B1 e B2, da 18. Al di sotto, una Serie C per semiprofessionisti. La riforma va abbinata alla flessibilità dei contratti: se un club retrocede, gli ingaggi dei giocatori vengono ridimensionati. Ridiscuterei il paracadute: altera l’equilibrio in Serie B. Ho un’ottima sintonia con il ministro Spadafora, molto disponibile. È ora di intervenire sulla legge 91 del 1981 che regola il professionismo nello sport. È impensabile applicare le stesse regole alla Juventus di Ronaldo e al Gozzano o al Renate, piccoli club di Serie C.Il semiprofessionismo, garantendo sgravi fiscali, può dare ossigeno a tante realtà. Il calcio non è solo la Serie A: sapete che ci sono tanti grandi ex calciatori che vivono oggi in condizioni disagiate? Realizzeremo il primo centro di accoglienza, forse al Lido di Venezia. Non chiamatela casa di riposo, però. Stiamo raccogliendo risorse con cene di beneficenza e gare delle Legends azzurre, l’incasso lo destiniamo a una Onlus gestita da Paolo Maldini".