“Questa vittoria ha un peso specifico enorme: i tre punti arrivano nel periodo più complicato, soprattutto guardando gli ultimi risultati. Nel primo tempo abbiamo creato tre o quattro occasioni vere, e ne ricordo una anche con Liguori praticamente a porta sguarnita”.

“Negli ultimi quindici minuti del primo tempo abbiamo concesso qualche ripartenza al Picerno e ci siamo un po’ contratti. È un campo che può farti male se perdi lucidità. Quando abbiamo preso gol, però, si è attivata la reazione che avevo chiesto tutta la settimana: segnare e vincere qui conta tanto anche a livello mentale”.

“Questo successo dimostra una cosa chiara: siamo un gruppo che non molla mai e che cerca la vittoria fino all’ultimo. A parte la gara di Benevento, la squadra ha sempre fatto vedere la volontà di portarsi a casa le sfide”.

“Per me è una risorsa poter lavorare anche su un modulo alternativo. Devi essere imprevedibile, soprattutto nell’uno contro uno. Anche a Benevento avevamo fatto bene nella prima mezz’ora: poi durante un campionato ci sono momenti in cui raccogli meno di quanto meriti”.

“Con il Trapani, per esempio, secondo me meritavamo di vincere. E anche oggi sarebbe stato assurdo non uscire con i tre punti. Sono passaggi che devi attraversare per capire e rafforzare la tua personalità. Noi abbiamo un obiettivo solo e lo portiamo avanti con determinazione”.

“Ferraris l’ho messo dopo otto minuti del secondo tempo perché inizialmente volevo guadagnare campo con centrocampisti ed esterni. Però sapevo che, per incidere davvero, mi sarebbe servita una sottopunta oppure l’idea di affiancare Ferrari con Ferraris”.

“Non volevo sbilanciare subito la squadra: potevamo concedere ripartenze e quest’anno le abbiamo pagate parecchio. Quando ho visto che eravamo predominanti e avevamo equilibrio, allora ho inserito Ferraris”.

“Su Achik si dice spesso che ‘cambia le partite’, ma a volte ha giocato anche dall’inizio. Da fuori sembra tutto facile: ‘cambi sempre’, ‘fai rotazioni’. La verità è che ho due o tre giocatori che da settimane stringono i denti e vanno in campo comunque, cercando di dare tutto”.

“Abbiamo cambiato sistema anche per questo: dobbiamo sfruttare al massimo le caratteristiche che abbiamo. Stiamo provando a far evolvere il nostro modo di stare in campo, perché a volte incontri squadre che ti portano fuori dalla tua comfort zone”.

“Se lavori bene su un sistema e ne alleni anche un altro, sei avvantaggiato. E i cinque cambi, con questa possibilità di incidere, spiegano perché le rimonte non sono casuali: vogliamo una personalità forte a prescindere dallo stile di gioco”.

“Guardando gli ultimi campionati di Lega Pro, nessuna squadra ha fatto i punti conquistati dalla Salernitana fino ad oggi. Resta il rammarico per alcune gare recenti in cui meritavamo di vincere: dobbiamo restare tutti sul pezzo”.

“L’ho detto anche dopo alcune grandi vittorie: ci sarebbero stati momenti complicati. E in quei momenti tutti stanno provando a dare il massimo per questa maglia. Questa vittoria ci aiuterà, alzerà il morale”.

“Ultimamente dietro abbiamo avuto qualche problema. Oggi Longobardi ci ha dato una mano importante, arrivando anche a fare il ‘quarto’ quando serviva. Noi abbiamo un’attitudine offensiva, ma stiamo raccogliendo meno di quello che produciamo”.

“Dobbiamo attaccare lo spazio con più ferocia e diventare più determinanti quando calciamo in porta. Oggi c’erano tante situazioni che dovevano essere chiuse meglio”.

“Martedì Inglese farà un esame specifico. Anche lui ha giocato stringendo i denti, come altri. In settimana si sono fermati Coppolaro e Varone”.

“A fine primo tempo siamo andati sotto, sembrava una porta stregata, ma nel secondo tempo l’abbiamo ribaltata. Potevamo finalizzare di più, però la vittoria è meritata: a volte la palla non entra, poi trovi l’episodio giusto”.

“Ho visto una voglia di vincere fino alla fine: è una vittoria voluta, pesante e importante. Abbiamo anche situazioni che non ci permettono di essere più ‘agevoli’ nel gestire certe partite, ma la squadra ha risposto nonostante le assenze”.

“Nel secondo tempo abbiamo assaltato il fortino: abbiamo giocato un ottimo calcio e sono contento, perché venivamo da gare in cui non avevamo raccolto ciò che meritavamo”.

“Sul gol subito il gioco si era praticamente fermato: sono aspetti che devo rivedere e analizzare con calma”.

“Quirini aveva gamba e frequenza, e sul sintetico poteva darci ritmo in mezzo. In settimana aveva lavorato bene. Nella ripresa Achik e Liguori ci hanno dato un contributo importante”.

“Ferraris e Ferrari hanno impegnato i loro centrali, ci hanno dato presenza. Possiamo giocare in modi diversi e stiamo costruendo questa possibilità con il lavoro e con le caratteristiche dei ragazzi”.

“Io questo momento particolare l’ho vissuto con grande tranquillità, perché sapevo che i ragazzi stavano facendo il loro dovere. In un campionato certe fasi capitano: è lì che vedi davvero la forza di una squadra”.

Considerazione finale
Il segnale più forte non è solo la rimonta, ma la compattezza mentale con cui la Salernitana ha trasformato un pomeriggio scomodo in una spinta di fiducia: vittorie così, più che tre punti, sono benzina per la continuità.