A poche ore dalla sfida salvezza tra Salernitana e Frosinone, tutto è stato messo in discussione. Un colpo di scena clamoroso, che ha acceso l’ennesimo incendio burocratico su un campionato di Serie B già tormentato da polemiche, ricorsi e classifiche incerte. Il nodo è il caso Brescia: secondo quanto riportato da fonti federali e rilanciato dal giornalista Nicolò Schira, la Procura Federale è pronta a deferire il club lombardo per violazioni che risalgono alla scadenza del 16 febbraio, potenzialmente decisive per il destino del campionato.

Nel frattempo, la Lega di B ha disposto il rinvio dello spareggio salvezza tra Salernitana e Frosinone, in attesa di chiarimenti che potrebbero stravolgere l’intero assetto della graduatoria. La posizione delle “rondinelle” è ora fortemente in bilico e, con essa, anche quella delle squadre coinvolte nella lotta per non retrocedere.

Nel caos generale, si fa largo un’ipotesi che inizia a raccogliere consensi: il ritorno al format della Serie B a 22 squadre. Secondo quanto scrive Schira in un tweet, “alcuni club di Serie B sarebbero orientati e pronti a caldeggiare questa soluzione, così da evitare l’onda lunga di ricorsi e carte bollate per tutta l’estate”. L’obiettivo sarebbe duplice: evitare l’impasse giudiziaria e tutelare l’equilibrio sportivo compromesso dalle presunte irregolarità.

A spingere con decisione per questa ipotesi sarebbe la Sampdoria, pronta a costituirsi parte interessata nel procedimento legato al Brescia. Il club blucerchiato starebbe preparando un dossier dettagliato per sostenere che l’unica via per salvaguardare la regolarità del campionato sia un ampliamento del numero delle partecipanti.

Uno scenario che, se confermato, cambierebbe radicalmente le prospettive anche della Salernitana. I granata, al momento destinati allo spareggio con il Frosinone, potrebbero salvarsi direttamente insieme alla stessa Samp e al Frosinone, senza passare dai playout. Il precedente che rafforza questa tesi è quello del 2003, quando, in seguito al famoso “caso Catania”, la FIGC decise di annullare le retrocessioni e portare la Serie B addirittura a 24 squadre. Anche allora, fu determinante il caos giudiziario innescato a fine stagione.

Oggi come allora, il calcio italiano rischia di scrivere l’ennesimo capitolo di giustizia sportiva al fotofinish, ma con uno stile tutto suo: norme incerte, scadenze trascurate e classifiche congelate. A farne le spese, per ora, è la programmazione della Salernitana, costretta a vivere ore d’attesa in un limbo insostenibile, mentre il destino si gioca più nei tribunali che sul campo.

Una cosa è certa: a 24 ore da quella che doveva essere una partita decisiva, la Salernitana non sa se dovrà scendere in campo o attendere una decisione della giustizia sportiva. Una pagina grottesca che, comunque vada, lascerà il segno su un campionato già ampiamente compromesso.