Giampiero Ventura chiama, Alessio Cerci, dopo un lungo tira e molla, risponde. Il 32enne attaccante esterno non resiste al richiamo della foresta tornando alle dipendenze del tecnico con il quale fece la sua migliore stagione in carriera con indosso un'altra casacca granata, quella del Torino. La speranza è che la storia si ripeta ugualmente con la Salernitana. Nato a Velletri il 23 luglio 1987, Cerci cresce nel settore giovanile della Roma esordendo in Serie A con i giallorossi il 16 maggio 2004 in Sampdoria-Roma 0-0 entrando al 77' al posto di Daniele Corvia. Si alterna tra la Primavera (con la quale diventa Campione d'Italia nel 2005) e la Prima Squadra. Nel 2006, il prestito in Serie B al Brescia, dove colleziona 21 presenze senza trovare la via del gol. Nel campionato successivo, nuovo prestito in cadetteria, questa volta al Pisa, espressamente richiesto da Giampiero Ventura, tecnico dei nerazzurri. Cerci non delude le aspettative del mister, disputando un ottimo campionato con 10 reti in 26 presenze ma conoscendo il suo primo intoppo fisico della carriera, la rottura del menisco anteriore del ginocchio che lo costringe a un'operazione chirurgica e a quattro mesi di stop. L'anno dopo approda, sempre in prestito, all'Atalanta in Serie A. Però Cerci non riesce a trovare il feeling con il tecnico dei bergamaschi Gigi Delneri, mettendo a referto appena 13 presenze senza reti. Nel 2009 ritorna alla Roma e Spalletti prima e Ranieri poi decidono di farlo rimanere in rosa. Ma le presenze stagionali sono appena 19 con 3 gol, tutti in Europa League. Un rendimento che nel 2010 lo fanno convincere a lasciare definitivamente la Roma e a firmare un quinquennale con la Fiorentina, voluto da Cesare Prandelli. In viola, Cerci rimane due stagioni in cui mette a referto 16 reti in 53 presenze, ma non riesce per una serie di motivi a farsi apprezzare dai tifosi. Ragion per cui nel 2012 lascia Firenze e firma per il Torino, ritrovando Giampiero Ventura. In granata, disputa quelli che finora sono i due anni più belli della sua carriera. Nel primo, giocato da esterno, mette a referto 8 reti in 35 presenze. Nel secondo, Ventura lo affianca a Ciro Immobile e i due formano la coppia d'attacco più bella e prolifica della Serie A. Sono infatti 13 le marcature del calciatore di Velletri che contribuisce alla qualificazione del Torino in Europa League e si guadagna il pass per il Mondiale 2014 in Brasile. Al ritorno dalla sfortunata esperienza con la Nazionale, lo aspetta una nuova avventura all'Atletico Madrid. Con i Colchoneros, però, le cose non vanno bene. In 6 mesi mette a referto appena 9 presenze con una rete all'attivo, in Champions League contro il Malmoe. Ragion per cui, a gennaio 2015 torna in Serie A, approdando al Milan con la formula del prestito di 18 mesi. Ma in rossonero ne rimane solo 12, collezionando 33 presenze e 1 sola rete, al Palermo. Da gennaio a giugno 2016 gioca con la maglia del Genoa, alle dipendenze di un altro Giampiero, Gasperini. Con il Grifone sigla 4 reti in 11 presenze. Nel giugno 2016 torna all'Atletico Madrid con lo scopo di passare in prestito al Bologna, ma un problema al ginocchio fa saltare l'affare. Cerci resta praticamente fermo per l'intera stagione 2016-2017. Nell'estate del 2017, rescinde con l'Atletico Madrid e firma col Verona, ricostituendo la coppia con Pazzini formatasi al Milan due anni prima. L'apporto alla causa scaligera è deludente, dato che le sue 3 reti in 25 presenze non contribuiscono alla salvezza dei veneti, che infatti retrocedono in B. La stagione scorsa prova l'esperienza in Turchia, precisamente all'Ankaragucu. Fino a marzo offre il suo contributo con 5 reti in 16 presenze, poi una grana sul pagamento degli stipendi mette fine alla sua avventura. Ora il passaggio alla Salernitana. Tecnicamente il giocatore non si discute. E neanche tatticamente, dato che potrebbe trovarsi a suo agio in diversi ruoli. Seconda punta in un 3-5-2 o in un 4-4-2, sistema tattico dove potrebbe agire anche da esterno di centrocampo alla bisogna. In un 4-3-3, occuperebbe il ruolo di attaccante esterno, mentre in un 4-3-1-2 o 4-2-3-1 potrebbe in caso di necessità anche comportarsi come trequartista/sottopunta. L'unico grande punto di domanda sarebbero le motivazioni. Se Alessio Cerci viene a Salerno con intenzioni serie di rimettersi in gioco, allora sì, staremmo parlando di un gran colpo. Altrimenti, in caso contrario, avremo in casa un Di Gennaro 2.0. Una situazione della quale non si avverte proprio la necessità.