Un notevole passo indietro che va ad aggiungersi alle ultime settimane tutt'altro che brillanti. Per la Salernitana sembra passata quella luce che aveva contraddistinto le prime apparizioni stagionali. Il pareggio contro l'Ascoli ha suscitato un malcontento generale, tutti gli interpreti sono finiti sul banco degli imputati. Nel dibattito tra tifosi - al quale si va a sommare il giudizio degli addetti ai lavori - appare evidente un regresso nel tanto decantato processo di crescita. Prove corali non all'altezza e risultati deludenti. Specchio del momento dei granata è sicuramente l'uomo di punta. Sofian Kiyine. Una partenza col botto per il calciatore marocchino che aveva dato brio e verve alla manovra offensiva della squadra. Poi, la sconfortante prestazione di Pisa - forse la peggiore dal suo ritorno a Salerno - e un' involuzione clamorosa. Prima della trasferta sul suolo toscano, l'ex Chievo era stato il trascinatore della Bersagliera. Letteralmente. Quattro reti siglate - tutte dagli undici metri - che hanno incrementato il bottino del Cavalluccio in classifica. Ma dall'Arena Garibaldi, c'è stato un peggioramento totale. A volte irritante, non efficace nel momento clou (imperdonabile il gol divorato a porta sguarnita a Cremona), incapace d'incidere nel ruolo a lui congeniale. Ventura, anche per emergenza, ha alternato la sua posizione. Dalla fascia sinistra al ruolo d'interno di centrocampo. Ma poco è cambiato. Riflettori che si sono attenuati. Si spera momentaneamente. A condire la situazione ci hanno pensato le voci di mercato. Voci provenienti addirittura dalla lontana Londra, con l'Arsenal affascinata dal suo profilo. Indiscrezioni, d'altra parte, non confermate. Nel frattempo, l'Arechi si confida nel ritorno di Sofian. Le qualità del jolly classe '97 devono risolvere la Salernitana dalle sabbie mobili.