Venti anni d'astinenza su uno dei campi più difficili dell'attuale torneo di Serie B. Nonostante la squadra di casa sia partita con grandi ambizione - e con un organico importante - ma è attualmente sotto in classifica rispetto alla Bersagliera. Per la Salernitana di Gian Piero Ventura si delinea la trasferta allo stadio Carlo Castellani di Empoli. Un impianto divenuto una sorta di tabù per il club granata che non riesce ad espugnarlo da oltre due decenni. Nelle precedenti sette partite disputate sul suolo toscano, il Cavalluccio è andato incontro ad altrettante sconfitte. Condite da un totale di venti reti subite e soltanto quattro realizzate. Eppure, il 1999 fu un anno solare prolifico per la formazione campana. Il match del 14 febbraio, valido per il ventunesimo turno di Serie A, vide gli uomini di Delio Rossi affrontare gli azzurri. Due compagini in lotta per le posizioni delicate della graduatoria, pronte a racimolare punti vitali. Ma nel giorno di San Valentino, fu Marco Di Vaio a far innamorare letteralmente il pubblico ospite con una tripletta magnifica. Tre gol d'astuzia, di rapina, di rapidità di pensiero e di freddezza. Un successo che, al termine della stagione, risultò vano per ambedue retrocesse in serie cadetta. E in B si ritrovarono. Qualche mese più tardi, in una giornata tagliente d'autunno. E nel tabellino dei marcatori si contraddistinsero Francesco Di Jorio, David Di Michele e Stefano Guidoni. Da quel momento, il Castellani si è trasformato in un fortino inviolabile per la Salernitana. E sabato pomeriggio, contro una compagine in un periodo di forma negativo, ci sarà l'occasione per il riscatto. L'Empoli, infatti, nelle ultime dieci sfide ha vinto una sola volta, in casa con l'Ascoli. Poi, quattro pareggi e cinque ko. L'opportunità per i granata è ghiotta e doppia: demolire il veto e allungare sui toscani in classifica.