La Salernitana deve arrendersi a una verità che ormai non può più essere aggirata: il ritorno in Serie B non arriverà attraverso le aule di giustizia. L’ordinanza emessa l’8 luglio 2025 dalla Sezione Prima Ter del TAR del Lazio ha respinto la richiesta di applicazione del rito sportivo, optando per la trattazione ordinaria del ricorso presentato dal club granata. Una decisione che, in termini pratici, azzera ogni residua speranza di una riammissione immediata al campionato cadetto.

Il nodo giuridico e la decisione del TAR

Il ricorso (n. 7447/2025 R.G.), presentato dalla U.S. Salernitana 1919 S.r.l. Unipersonale contro Lega Serie B, FIGC e CONI – con il Comune di Salerno intervenuto a sostegno – riguardava il discusso rinvio “a data da destinarsi” delle gare di playout contro il Frosinone, formalizzato con comunicato ufficiale n. 211 del 18 maggio 2025.

Il Collegio giudicante, presieduto da Daniele Dongiovanni e composto dai magistrati Giovanni Mercone e Silvia Simone, ha accolto le eccezioni sollevate da Lega B, FIGC, Frosinone e Sampdoria, escludendo in maniera netta l’utilizzabilità del rito sportivo. Secondo i giudici, il rinvio delle partite di playout non ha prodotto effetti diretti sulla partecipazione della Salernitana alle competizioni professionistiche, non essendo stato seguito da retrocessioni formali, esclusioni o attribuzioni di titoli sportivi.

Inoltre, l’atto contestato non rientra nell’elenco previsto dall’art. 2 dell’Allegato A del Regolamento del Collegio di Garanzia del CONI, e neppure, in senso più ampio, può essere ricompreso tra gli atti che incidono sulla partecipazione ai campionati ai sensi dell’art. 12-ter dello Statuto del CONI. Un rinvio tecnico, stabilito per motivi organizzativi, non può essere assimilato a un atto che determina l’ammissione o l’esclusione da un torneo.

La competenza in merito, del resto, non appartiene alla Lega B ma al Consiglio Federale FIGC, il solo organo autorizzato a pronunciarsi in modo definitivo sull’ammissione ai campionati. Da qui la decisione di convertire il procedimento al rito ordinario e rinviare la discussione sul merito a una fase successiva.

Una chiusura netta che impone di guardare avanti

Di fatto, il TAR ha sancito che non ci sono i presupposti per un ritorno immediato in Serie B. Il tempo della battaglia legale è finito, o quantomeno si è allungato al punto da rendere ininfluente ogni eventuale verdetto favorevole. La stagione 2025/2026 comincerà senza la Salernitana tra le protagoniste del campionato cadetto. È una certezza ormai granitica.

A questo punto, la società ha una sola via percorribile: voltare pagina e concentrarsi sulla nuova realtà chiamata Serie C. Continuare a rincorrere illusioni, alimentando false speranze nella piazza, sarebbe un errore imperdonabile.

Tocca a Iervolino e Raffaele scrivere un nuovo capitolo

Il presidente Danilo Iervolino ha ora sulle spalle una responsabilità pesante, forse la più delicata da quando ha acquisito il club: costruire un progetto tecnico capace di riportare subito la Salernitana tra i professionisti che contano. Per farlo ha scelto Giuseppe Raffaele, allenatore con esperienza e mentalità vincente, pronto a guidare un gruppo che dovrà dimostrare fame, carattere e attaccamento alla maglia.

L’obiettivo è uno solo: dominare la Lega Pro e riconquistare la Serie B sul campo, con umiltà, organizzazione e determinazione. La storia granata impone un pronto riscatto.

E la giustizia sportiva? Sarà troppo tardi

Resta fissata al 1° agosto l’udienza presso la Corte d’Appello Federale per il versante della giustizia sportiva, ma anche lì i tempi giocano contro. Se anche dovesse maturare un esito favorevole, si tratterebbe ormai di una vittoria simbolica, utile solo per un eventuale risarcimento. Il campionato, a quel punto, sarà già cominciato e nessuno potrà fermare il calendario per ripescaggi o colpi di scena fuori tempo massimo.

Il tempo delle parole è finito: servono i fatti

Il TAR ha chiuso una porta. E con essa si chiude una fase segnata da incertezze, attese e speranze mal riposte. Ora tocca alla società dimostrare di essere all’altezza della situazione, costruendo una squadra ambiziosa e pronta a lottare fino all’ultimo minuto.

I tifosi non vogliono più sentire parlare di carte bollate, ricorsi e cavilli. Vogliono vedere una squadra che onori la maglia, che emozioni, che vinca. E che, soprattutto, faccia tornare Salerno dove merita di stare: tra i grandi.

È il momento del coraggio, della chiarezza e delle decisioni forti. La Salernitana ha una sola strada davanti. E stavolta, l’unico tribunale che conterà sarà il rettangolo verde.