Si ritorna sul rettangolo verde. Pochi giorni dopo il successo nel fango dell'Arechi. La Salernitana si prepara al turno di Coppa Italia, si gioca in trasferta sul manto erboso dello stadio Luigi Ferraris. O comunemente Marassi. Davanti ci sarà la Sampdoria di mister Claudio Ranieri, reduce dall'incredibile successo di Bergamo. Un match tra due compagini fortemente distanti sul lato tecnico ma che evoca ricordi che trasudano di storia. Perché la Bersagliera ha incontrato, in più di una circostanza, la brigata blucerchiata. Ma il cimelio più caro in tal senso è quello del 2 aprile 2000.

Sul suolo ligure va in scena l'appuntamento valido per la ventinovesima giornata del campionato di Serie B. Il Cavalluccio allenato da Cagni affronta la Samp di quello che, due decenni dopo, diventerà trainer e poi ex dei granata: Gian Piero Ventura. Un testa a testa tra formazioni con alto potenziale e indiscutibile valore qualitativo. Ma è la Salernitana a dettare il ritmo, a spezzare l'iniziale equilibrio e dominare la prima frazione di gioco. Una doppietta dello scatenato Di Michele e la rete di Vannucchi spingono la spingono la squadra sullo 0-3 all'intervallo.

Lo spartito della ripresa muta radicalmente e i padroni di casa, con uno spirito diverso, accorciano in due minuti con Dionigi prima e Casale poi. La Salernitana regge all'urto, sfida l'avversario e cerca di approfittare. Il poker, però, arriva soltanto a dieci minuti dal novantesimo con Ighli alla sua doppietta personale dagli undici metri. Un successo fondamentale per il campionato, storico per aver sovvertito e sfatato un tabù avverso contro i blucerchiati.

La Salernitana, con gli sfavori del pronostico, tornerà a giocare al Marassi con la Sampdoria diciassette anni dopo. Con spensieratezza, turnover e zero pressioni, i granata - in un periodo positivo in termini di prestazioni e risultati - possono mettere in difficoltà l'undici ligure e riportare alla luce quei dolci ricordi.