Sottotono, a tratti spenti e per nulla concreti. Si possono riassumere così i 97’ (compreso l’extra-time) della Salernitana al Bentegodi. Contro una squadra in flessione nel recente periodo, il gruppo di Gian Piero Ventura non è riuscito a sfoggiare la migliore prestazione. Anzi, l’undici ha sofferto il catenaccio e ha rischiato nei diversi contropiedi. Oltre all’ancor dubbioso episodio del calcio di rigore. Poche chance nell’area clivense, tutte clamorose mancate dagli attaccanti granata. E al triplice fischio, i padroni di casa si lasciano andare alla festa. Mentre su sponda ospite s’accende un pizzico di malumore per la prova fornita e il risultato maturato. Una disfatta, quella in esterna, che potrebbe rivelarsi utile per il prosieguo della stagione. Sulle motivazioni e la volontà di riscatto del Cavalluccio già a partire dal match casalingo con il Livorno. E, inoltre, il ko di Verona ha certificato una certezza attuale della Bersagliera: il giovane Fabio Maistro. In perenne crescita e mezzala di qualità nella rosa, il classe 1998 ha sfoderato un’altra prova positiva. Non trascendentale, s’intende. Ci si aspetta sempre qualcosa in più da un calciatore finito nel giro della Nazionale Under 21. Tuttavia, il nativo di Rovigo si è distinto rispetto ai compagni: sufficiente nella performance offerta ed elemento che si conferma assolutamente utile nella doppia fase della Salernitana. È lucido e diligente nel momento del ripiegamento, è puntale nell’accompagnare la manovra offensiva. È l’ultimo ad arrendersi nonostante il punteggio penalizzante. Al 90’, con un insuccesso ormai definito, Maistro ha dato vita a una serpentina in solitaria prima di liberare il destro ribattuto dai centrali. Un tiro spedito diritto verso lo specchio, ostacolato soltanto dalla difesa ad oltranza dei veneti. Cerca d’inventare con verticalizzazioni e palloni smistati sulle corsie, ma le azioni vengono interrotte puntualmente. Eppure, quando si attiva, sembra dare l’impressione di poter incidere. Ventura lo sta premiando con la continuità sul terreno di gioco. E l’ex Rieti sta rispettando la fiducia datagli. La Salernitana, nel frattempo, si coccola il temporaneo patrimonio. In attesa di una permanenza futura.